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Il canto stonato della Sirena. Racconti di una città smarrita
La sirena di Florio che non sa cantare
Dopo il saggio
Il
guappo (Kairós) che
risale al 2004 la
Monica Florio ritorna con i racconti de Il
canto stonato della
sirena, presentato
ieri alla libreria
Loffredo. Tra
i temi ricorrenti, quello
delle illusioni – arte,
religione, amore – che
servono ad aiutare i
personaggi del libro a
sopportare il disagio
di vivere.
Personaggi
che si aggrappano
alle illusioni, talvolta in
modo maniacale. Nel
racconto «L'invito” un
intellettuale in crisi
fantastica di
denunciare a un
pubblico sbigottito
alcune amare verità
sulla sua città. Non
sapremo mai se avrà il
coraggio in seguito di
farlo. In «Eroe per un
giorno» il
protagonista,
un praticante presso
lo studio di un
avvocato, infatuato
della lettura dei
supereroi, riuscirà a
mettere k.o., nel
corso di un
avventuroso viaggio
in metropolitana, il
Tatuato, un gradasso
a cui nessuno degli
altri viaggiatori osa
opporsi.
Protagonista del libro è poi la stessa città,
smarrita perché ha
perso la sua strada e
che versa oramai nel
caos più completo
come si evince dal
racconto «Uno solo»›,
in cui Napoli è cotta
nel suo declino, una
metropoli
semideserta in cui
sono rimasti i poveri e
gli inermi: i bambini e
gli anziani.
5 luglio 2012
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Recensione |
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