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La pace interiore come superamento del dualismo tra bene e male nella poesia di Wilma Minotti Cerini

Per raggiungere il godimento della pace, supremo suo fine, l’uomo non deve cercare di liberarsi del proprio”bagaglio”- anima, vita, pentimento- ma accettarlo, perché impostogli dal Creatore; sopportarlo e “ abitarlo”, quanto più possibile, con gioia conquistata, passo dopo passo, durante la sua esistenza. Solo così si può raggiungere la felicità estrema, la luce di cui si ha bisogno prima e dopo la morte; solo questo è il fine per cui “Signore, oggi il mio amore per Te | mi fa salire il sentiero | della mia montagna” che mi porta alla tua luce, che m’illumina e riscalda lo spirito; mi fa raggiungere “l’altura” da dove “posso guardare | lo spettacolo della mia vita” e, raggiungere “il Tuo amore (…) di cui ho bisogno”.Solo allora si è certi di aver completato la ricerca di Shanti, della pace interiore. E non è necessario andare altrove per cercare la pace interiore; non è necessario scalare montagne o percorrere luoghi sconosciuti, ma entrare in una silenziosa pieve o nella meditazione spirituale per vivere l’attimo di beatitudine assoluta e conversare con l’Altro e con l’Oltre che ci appartengono, perché fanno parte integrante della nostra esistenza, dove è necessario superare il momento della solitudine “che macera,brucia | nelle profonde viscere”; è necessario invocare il Signore, perché “abbia pietà della nostra ferocia”, perché “anche se siamo miserabili peccatori (::J continua ad amarci”.

La poetessa Wilma Minotti Cerini in questa sua bellissima raccolta di poesie “ Alla ricerca di Shanti”, così cariche di intento spirituale, indubbiamente è stata coinvolta, per il suo dettato poetico, sia prima che dopo, dalla lettura e dall’ispirazione di due grandi maestri delle dottrina e della esaltazione del valore terapeutico e mediatico della verità dell’amore, della gioia e della pace del vivere umano: Davide Maria Turoldo e Radindranath Tagore, pilastri di due credi religiosi: l’occidentale-cristiano e il mistico-orientale, che tanto hanno contribuito a svelare il valore dell’essenza divina nello spirito umano. Intanto siamo certi che la Poetessa con queste sue “ confessioni poetiche” sia riuscita a raggiungere la pace interiore? Noi glielo auguriamo, anzi ormai ne siamo sicuri, dopo aver letto le sua tanto profonda, sentita “ Invocazione “ al Signore, il quale è sempre tanto buono e misericordioso con la sua creatura, alla fine sempre premiata per il bene vittorioso sul male. Questo, secondo noi, è il motivo dominante e centrale di tutta la raccolta “ Alla ricerca di Shanti” di Wilma Minotti Cerini, poetessa votata alla ricerca di un credo unico di valore universale.

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