Necessaria è l'ironia. Racconti dal Nord Est
Autrice poliedrica, Marilla Battilana sa trovare degli spunti originali anche
nella quotidianità più trita grazie a un senso dell’umorismo davvero non comune.
La
capacità di “umanizzare” ciò che non lo è caratterizza le sue prove migliori,
come “La sveglia frustrata” e “L’abbandonata”, già pubblicati su riviste
specializzate.
Un
banale incidente – il ritrovamento in ascensore di quello che si può presupporre
un escremento – rischia di bloccare l’attività di un istituto di ricerca nel
racconto “Il delitto di Calcuttta”, feroce presa in giro della burocrazia
nostrana.
La
difficoltà di crescere domina, invece, in “Piccolo diario” e “Regalo per
Hermann”, nei quali il disagio di chi deve scontrarsi con il mondo adulto è reso
con note di commossa partecipazione.
Strutturato in modo tradizionale, “Il litopedio” è tuttavia interessante non per
il fatto di cronaca ricostruito, la morte della giovane Francesca ad opera di
una “guaritrice”, quanto per il ritratto di un mondo di stampo feudale che, con
le sue tradizioni e pregiudizi, sta per essere soppiantato dal nuovo. Di fronte
a tale sconvolgimento persino le ostilità sorte tra Don Calò e il suo anziano
medico, reo di aver diagnosticato la gravidanza della figlia del barone,
appaiono relative e superabili poiché entrambi incarnano una società che volge
ormai al tramonto.
Ambientate nel presente, a parte “Ponso” e il profetico “I trafficanti di
speranza”, le storie della scrittrice bolognese sono curate anche dal punto di
vista stilistico senza quella verbosità che caratterizza talvolta gli scritti di
chi coltiva la poesia.
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