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Si cucinava bene anche dopo l'unita d'Italia e durante il fascismo. Si mangiava bene spendendo poco. E già nel 1893 si vide spuntare il primo ricettario femminile, quello di Caterina Prati. Dietro alle sfiziose ricette di "Cotto e mangiato", la rubrica di successo della giornalista Benedetta Parodi che è riuscita a vendere oltre un milione di copie del suo libro, c'è tutto un mondo da scoprire. Sfogliando un volume del 1864 intitolato "La cucineria universale", si può imparare l'arte di spendere poco e mangiare bene secondo il metodo delle cucine triestina, milanese, veneziana, unite alle cucine tedesca, francese, cinese. La "Cuciniera universale" è uno dei 1400 volumi a stampa di eno-gastronomia e culinaria, databili dagli inizi del '500 al '900, che hanno arricchito la biblioteca internazionale La Vigna. Martedì sarà presentato il nuovo fondo librario "Livio Cerini di Castegnate - Fondazione Monte di Pieta", acquisito dalla biblioteca di corso Fogazzaro grazie al finanziamento triennale della Fondazione Monte di Pietà di Vicenza, già benemerita nei confronti de "La Vigna" per aver finanziato negli ultimi quattro anni la ristampa di quattro volumi pregiati della biblioteca. La cessione dei volumi appartenenti al 94enne visconte Livio Cerini, che in passato fu un industriale ed è riconosciuto come uno dei più grandi scrittori di libri di cucina del ventesimo secolo (è l'autore di numerosi libri tra cui "Il grande libro del baccalà", uscito nel 2008, e de "Il cuoco gentiluomo" edito da Mondadori nel 1980), tanto da essere definito il "Galileo Galilei della cucina.", è stata curata della moglie Wilma e della figlia. Il motivo per cui la biblioteca La Vigna, presieduta da Mario Bagnara, ha ottenuto l'acquiazione del Fondo Livio Cerini va ricondotto ai rapporti di amicizia che il visconte originario di Castellanza, in provincia di Varese, intrattenne con Demetrio Zaccaria, il fondatore della biblioteca nel 1981. È Danilo Gasparini, componente del consiglio scientifico de "La Vigna" su "I contenuti della raccolta Cerini", e docent di storia dell'agricoltura e dell'alimentatone dell'Università di Padova, a guidarci alla scoperta del fondo librario Livio Cerini.
Se la biblioteca "La Vigna" possiede testi che riguardano la terra e la tavola, e quindi unisce i due corni della filiera, la produzione e il consumo, i 1400 volumi del Fondo Livio Cerini rappresentano uno straordinario patrimonio della grande ristorazione e della ristorazione popolare.
Ne ho sfogliati diversi, annotandomi le curiosità. C'è davvero molto da scoprire e da riscoprire. Si trova di tutto in questi volumi. Manuali della buona tavola, tipicità regionali, storia dell'alimentazione italiana ed europea, la cucina di guerra, la nascita delle industrie alimentari, la fase settecentesca del caffè. Interessanti sono i manuali che contengono istruzioni e ricette per cucinare con niente. Diffusa in molti volumi è anche la cultura degli avanzi, ovvero come riutilizzare gli avanzi in cucina.
Si trova molto di più. Dietro alla Parodi e a tutto ciò che si trova in edicola oggi sulla cucina c'è un patrimonio tutto da scoprire. I libri del Fondo Cerini contengono l'abc dell'arte culinaria e il mio invito, rivolto a tutti, studiosi e non, è di fare un salto a "La Vigna" per diventare consumatori più coscienti e sapienti Credo che questa nuova acquisizione della biblioteca dovrebbe essere tenuta in considerazione anche dagli istituti alberghieri.
C'è solo un piccolo testo specifico, di poche pagine, intitolato "Ghiottonerie vicentine". Risale al 1932 ed è stato realizzato dal comitato provinciale del turismo di Vicenza. In questo libricino si trova una lista del piatti tipici vicentini: risi e bisi di Lumignano in brodo, polenta e osei, polenta e baccalà, il cappone alla canevera di Arzignano Tra le bevande, compare la birra Real Summano di Piovene Rocchette. Le tipicità vicentine si trovano sparse in altri manuali.
Tutti conosciamo Edmondo De Amicis l'autore del romanzo "Cuore". Ma De Amicis ha pubblicato nel 1890 un libro che s'intitola "Il vino". Nel 1893 è uscito il primo ricettario femminile, la cui autrice è Caterina Prati. Sono interessanti i manuali che ripercorrono l'evoluzione dell'arte culinaria dal Rinascimento ad oggi. In epoca fascista si susseguono i manuali per cucinare spendendo poco. All'interno del Fondo Cerini è presente un bel nucleo sulla cucina francese. In Francia hanno una cucina nazionale, legata a Parigi, in Italia a fare la differenza sono le cucine regionali. A partire da11916, troviamo delle monografie molto piccole, come quelle assai diffuse oggi, con le 140 maniere di cucinare la carne, le 140 maniere di cucinare i dolci e le 150 pietanze di magro. ° ° ° Il "Recetario di Galieno" e altre perleLa Biblioteca del Visconte Livio Cerini d Castagnate è una raccolta di circa 1400 volumi a stampa databili dagli inizi del '500 al 900.tutti di gastronomia/culinaria. La cessione a stata curata dal la signora Wilma Cerini, moglie del visconte, e delta figlia, date le condizioni di salute molto precarie del collezionista/scrittore. La raccolta è stata all'attenzione anche del l'Accademia Barilla (cui in precedenza il Cerini aveva ceduto la sua ricchissima ed illustrata raccolta di menu dipinti, provenienti non solo da varie parti d'Italia, Firenze, Torino, Milano, Venezia, Roma e Napoli, ma anche dalla Francia, soprattutto da Parigi) ma fin dall'inizio delle trattative (circa un anno fa) la signora Wilma, in frequenti comunicazioni telefoniche e informatiche, oltre che in occasione di una visita a Verbania, ha sempre dichiarato di preferire la biblioteca "LaVigna", in ricordo dei cordiali rapporti intercorsi con Demetrio Zaccaria e nella prospettiva di mantenere integro il Fondo con la relativa intitolazione al marito e la notifica ai competenti uffici regionali come bene protetto, inalienabile. Fra le più importanti e rare opere della raccolta ora acquisita da "LaVigna" si possono indicare, a titolo esemplificativo, il "Recetario di Galieno", pubblicatoa Venezia nel 1512 (opera posseduta da sole 4 biblioteche in Italia); "Dell'arte del cucinare" di Bartolomeo Scappi del 1610; "Il perfetto maestro di casa"di Francesco Liberati del 1669; "L'arte di ben cucinare" di Bartolomeo Stefani del 1671, un'edizione de " I Semplici" del 1561 e il "Ricettario Senese" del 1745. Fra le numerose e rare edizioni francesi datate tra il 16° e il 19° secolo (un corpus difficilmente reperibile in Italia) sono presenti i più importanti autori di gastronomia del periodo: Escoffier, Menon e Carème. L'acquisizione del Fondo Cerini è stata possibile grazie al finanziamento triennale della Fondazione Monte di Pietà di Vicenza. ° ° ° Ecco il CeriniOggi alle 17:30 [14 febbraio 2012] sarà presentato a "LaVigna" il nuovo fondo librario Livio Cerini di Castegnate-Fondazione Monte di Pietà: si tratta di una raccolta d circa 1400 volumi a stampa databili dagli inizi del'500 al '900, tutti di eno-gastronomia e culinaria Dopo i saluti istituzionali di Mario Bagnara, presidente de "La Vigna" e Mario Nicoli, presidente della Fondazione Monte di Pieta, alla serata di presentazione interverranno Wilma Minotti Cerini, con un messaggio video registrato, Giovanni Ballarini, presidente dell'Accademia Italiana della Cucina e Danilo Gasparini, storico dell'alimentazione. |
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