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Paesaggi toscani ed altro...
di Gianni Calamassi
la Scheda
del libro

Mariella Bettini
Da questi versi emana la poesia più sincera eppure inafferrabile dell’animo,
come può essere solo il sentire, generato dalla simpatia tra
l’individuo e la natura, fra la linfa e lo spirito e quella di una
foglia che guardi cadere, sospinta da un alito di vento, che ti prende per mano
lungo i sentieri dei boschi, lungo i mari, nel tepore dei tramonti e nel
silenzio delle nebbie ed insieme sorride, soffre, genera e si dissolve.
CANZONE
Nenia del pensiero che comprende ogni aspetto della vita interiore mescolato con
l’espiazione della natura che fa da convertitore delle sensazioni.
DI RAME E D’ORO…
Tema eterno della vita e della morte che trova forma in un faggio dalle “magre
dita” spazzate dal vento in un turbinio.
Le nuvole acquistano un senso di pensiero e sembrano comprendere il destino del
faggio e quasi con rispetto finiscono il loro lavoro di spoliazione delle
foglie, i suoi unici ornamenti, come a sapere di non ucciderlo per sempre.
QUANDO FINISCE QUESTO PASSEGGIO…
Tema della natura che nei movimenti ricorda quello dal pensiero umano.
Esuberanza del corteggiamento tra pavoni e passeggio al brontolio del vecchio.
LE NUVOLE
Tema dell’incertezza del movimento d’amore che nella sua indefinitezza è
talvolta duro e pauroso, senza via d’uscita.
FILARI DI VITI…
Leggera, soave, piena di musicalità e di colori, la natura è ordinata come è
ordinato e libero l’intimo dell’uomo in questo momento.
LIVIDI APPENNINI
Maliziosa e vibrante l’immagine del drago. Un drago…da dita sconosciute.
SULL’ALTRA SPONDA
Contrapposizione tra inanimato ed animato, fulmine = forza prorompente
della natura.
MUGELLO I – VENTO
L’odore del vento annuncia l’arrivo della pioggia che come uno scialle avvolge
la mente di ricordi e oggetti lucidi come le gocce.
TRAMONTO
Confronto tra pensieri e ciò che li circonda. Il tracciato sicuro delle rondini
riassume i colori del cielo e le idee.
CASTIGLIONE
Leggero senso di paura proprio di tutto ciò che è immobile.
Il castello viene visto come un drago che colorato dalle ombre dei pini e dal
rosso della pietra nel silenzio del tramonto, scende verso il mare. Tutto è
nella più assoluta determinatezza, tanto che c’è un orizzonte netto tra cielo e
terra senza lasciare alcun spazio all’immaginazione.
MAREMMA I, II, III
Immagini, istantanee dei momenti in cui la natura, i cipressi, i girasoli, le
colline attendono qualcosa di cui sono ignare, il loro destino?
MAREMMA IV
L’attesa della natura ha trovato la sua via e infatti i cipressi “trafiggono”
le colline, i pini, seppure inchinandosi salgono i pendii, ecco che l’odore del
mare si mescola ai pensieri, ora che la natura ha ritrovato la sua via, anche
l’uomo può ritrovare la sua permettendo al cuore di diventare leggero come il
vestito della prima comunione.
CERCHIO DI SACERDOTI
Forte tensione, toccante messaggio lirico.
Al tramonto davanti al mare, due gabbiani in volo offrono l’occasione per fare
un resoconto di tutto ciò che nel corso del tempo si è dovuto seppellire dentro
noi stessi e questo viene rappresentato come un grande braciere nella sabbia,
dove con sacralità si bruciano i sentimenti fra i fantasmi dei ricordi spunta la
vita che non potrà essere.
FUGA
Forte desolazione.
Silenzio della fine, silenzio generato da una totale assenza di parole, dettata
dalla ragione, che potevano fare un commento plausibile di un evento.
Ma al silenzio si contrappone la parola della natura (mare, onda) che nascondono
le orme di ciò che è stato per volerne conservare il segreto per sempre, senza
giudizio.
BIANCHE COLLINE DI EPIDAURO
Accettazione della morte.
Paragone tra la solarità della vita accennata dai colori, dagli odori e la
decomposizione della morte ( cancro dei gradini ) fino all’ultima
immagine quella della inevitabile accettazione della morte da parte dell’uomo
che non può che guardare il tutto con “l’occhio perso verso l’amato mare”.
2001
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