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La leggenda di Dravella
La
leggenda di Dravella
è una
graziosa favola illustrata con immagini vivaci, di un acceso cromatismo, con
traduzione del testo parallelo a quello italiano in inglese e tedesco, che ha un
risvolto eziologico: risale, cioè, alle origini del Danubio, il celebre fiume
decantato dal musicista Johann Strauss, che ha fatto tanto sognare con la sua
melodia sublime. Alla sorgente di queste acque maliose, secondo la leggenda, vi
sarebbe un amore contrastato, che ha osato trascendere i limiti oppostigli e
travalicare lo stesso destino.
Infatti, Dravella è la bellissima fidanzata di un
boscaiolo, Sexten, la quale, mentre conduce le caprette al pascolo, viene
notata da un gigante di pietra dalle cento teste, Haunold, che s’invaghisce di
lei e ordina alle nuvole di condurla a lui, ma queste, avvolgendola, la fanno
scivolare nel fiume, nel cui abbraccio ella si scioglie. Sexten, non trovando
più la sua diletta, si rinchiude nel suo dolore e trascorre tutto il tempo a
scolpire statuine lignee che la raffigurano. Un bel giorno la fanciulla viene
nel villaggio e chiede di lui: la gente le racconta del suo tragico isolamento
ed ella si presenta alla sua capanna e, con grande stupore di lui nel
riconoscerla, gli racconta quanto le è accaduto. Commosso nell’ascoltare la sua
storia, quando la vede tornare ad essere un ruscello, piange copiosamente,
finché non si trasforma egli stesso in fiume: “Le acque del ruscello si unirono
a quelle del fiume e ora scorrono insieme per boschi e città. Alimentano il
Danubio, un fiume incantato che con il suo mormorio racconta a chi la sa
ascoltare la storia d’amore di Sexten e Dravella.”
Luciana
Chittero Villani, con questo minuto opuscolo ha il pregio di raccontare in forma
vezzosa e avvincente un mito che ha saputo incantare con il fascino
intramontabile di “un valzer meraviglioso che ancora risuona nei più grandi
teatri del mondo.”
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Recensione |
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