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Veniero Scarselli fiorentino, classe 1931,
biologo con esperienza anche in Germania e in Svizzera, ha pubblicato una quindicina di opere.
Molti
millenni d'amore è risultata vincitrice del Primo Premio "Città di Pomezia 2008".
Vittoriano Esposito nella presentazione avverte trattarsi di un'opera poematica,
per via della "narrazione poetica in senso tradizionale per ampiezza e
sviluppo", osservando che non è cosa da poco "rifare la storia del Cosmo, dal
giomo del cosiddetto Big-Bang alle vicende oscure delle relazioni stellari e ai
`buchi neri"'. Concludendo che, forse, per ristabilire Pannonia dell' Universo,
occorrerebbe affidarsi a un software capace di riprodurre una nuova generazione
orientata all'Amore o di esseri-robot o di esseri geneticamente modificati, così
da prospettare per il futuro altri `millenni' migliori di quelli trascorsi.
Alla prima lettura rimango sgomento: mi sembrano
quattro fantasticherie (dico così, forse per il mio ristretto vocabolario); che
fanno un misto di scienze fisiche e naturali, di modeme tecnologie bio-genetiche
e di filosofia morale. Poi ci ripenso e mi chiedo se all'orizzonte non si
profila già un siffatto futuro. Erano inimmaginabili sia il capitano Nemo (di
Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne), sia i viaggi e le comunicazioni
alla Star Trek; perfino pochi anni fa non avremmo creduto di potere telefonare,
pure stando in strada, quando ci piaccia a chicchessia nel pianeta (e anche
nello spazio).
Vittoriano Esposito ha reso bene l'idea del
contenuto, in maniera sobria, perciò non vorrei sovrappormi; ciononostante
ripeto alcuni passi del poeta Veniero Scarselli, per dame un saggio. Egli
immagina che al Creatore non riuscirono bene "alcune particelle aliene | ...
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impazzirono e divennero maligne". Gli uomini di pensiero si sono dovuti
inventare qualche spiegazione per tenere buoni "le menti dei semplici | come mai
sono nati per subire". Il Male è il disordine che va sempre aumentando, quello
che gli scienziati chiamano `Entropia' che al massimo valore, quando si giunge
allo `Zero Assoluto', fa mancare ogni forma di vita.
Veniero Scarselli, non è certo un ingenuo,
perché ironizza: "scordiamoci dunque della favola | della Resurrezione Della
Carne, |... | tutti insieme intorno a un bel Vecchione"; quindi ci invita a
rassegnarci alla morte "che i feroci | Mamelucchi e i poveri del mondo | presto o
tardi ci daranno per invidia", magari "ammazzati dal Sistema Sanitario
| o dai
figli diletti, che ci diano | l'eutanasia con la siringa in mano". Sa che siamo
in un pianeta di lupi, perciò commenta che per avere e dare più amore, forse
dovremo ricorrere alle alte tecnologie, Hi-Tech, "o con sapienti esperimenti di
OGM"; perciò, tra il serio e il divertito, aggiunge che dovremmo
ricorrere a dei vaccini contro il male dell'anima o addirittura "si potranno
inserire nei cervelli | dei neonati le cellule staminali |di animali notoriamente
pacifici, | ad esempio di agnelli, colombe" (11), oppure reimpiantare un'anima
buona, magari di qualche parente cui si è affezionati.
Per evitare che i matrimoni scoppino si
potrebbero fondere le anime dei due sposi, iniettando le cellule del Bene "del
Santo Calice il grande Lampo Alchemico", realizzando una Monade. Si potrebbe
ricorrere alle macchine, ai robot, sarebbe un po' scomodo fare l'amore e
partorire, ma a questo si potrebbe rimediare, dotando di chip elettronici che
fungano da anima o da autocoscienza [la cibemetica] "e allora il cosmo apparirà
popolato | da mille piccoli organismi pensanti, | mille piccole imitazioni
digitali | della Pura Ragione Divina | ... | e seminare ovunque l'Amore." (19); ma
dovremmo attendere il quarto millennio per giungere all' Homo Sapiens Amorosus.
Il poema è in versi prosastici, dallo sviluppo
originale e lascia pensare. Ritorno sulle mie riflessioni e mi dico che la
poesia, come qualunque altra opera, vada letta cercando di individuare le
intenzioni dell'autore e non semplicemente per quello che ci aggrada. Forse se
leggiamo sotto metafora, possiamo cogliere significati interessanti, ma in tal
caso occorrerebbe moltiplicare parecchio il numero delle pagine.
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Recensione |
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