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E’ una raccolta originale quella di Pietro
Nigro racchiusa nel quadernetto edito da Poeti nella società. E’ originale
perché traccia in modo molto semplice il pensiero, i desideri, le delusioni e i
sogni adolescenziali dell’ormai illustre Poeta. Nel leggere la pubblicazione si
ha la sensazione, quasi, di andare a violare segreti che non ci appartengono e
che per anni sono rimasti chiusi in un cassetto di cui si erano perse anche le
chiavi. Vi sono piccoli pensieri, racconti, poesie, le prime riflessioni
filosofiche di un Nigro che si pone tante domande, mentre scruta e studia i
grandi della letteratura tra cui Leopardi, il poeta d’ogni tempo, al quale
l’autore ha dedicato alcune pagine descrivendo proprie impressioni sulla poesia.
Nigro nel lontano 1956 scriveva: Per valutare bene una poesia è necessario
penetrare nell’intimo e non soffermarsi alle sole qualità esteriori. Pochi
passi che ci dànno il senso di come egli, ancora giovane studente, sentiva già
la necessità di ‘guardare oltre la siepe’ per capire ciò che sta dietro
l’apparenza. Il cammino di Pietro Nigro tende a riprodurre lo status animi,
nel quale l’autore ripercorre i tanti perché anche su quei dogmi di cui ancora
oggi l’uomo non è riuscito a darsi delle spiegazioni, ad esempio l’unicità
dell’anima umana oppure la relazione tra reale e ideale. In Preludi…vi
sono i racconti che racchiudono la fantasia creativa di un giovane che guarda
metaforicamente la cima del monte, cioè il raggiungimento della maturità
culturale. In punta di penna l’autore chiude la sua raccolta con Canti
dell’adolescenza. Si tratta di una breve silloge simbolo di uno stile
poetico che mira alla perfezione e alla ricerca della luce come verità:
“scopriamo le cose. | Ci sentiamo contenti | che la luce rapisce i nostri
occhi”. La pubblicazione si può definire un diario intimistico assai complesso,
testimone di quel cammino introspettivo che va alla ricerca di piccole cose
rivelatrici della grandezza dell’esistenza. Da questa sintesi nasce il Nigro che
oggi noi conosciamo, un poeta che ha dato tanto e che continuerà ancora a dare
un grande contributo alla cultura.
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Recensione |
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