Disforia del nome
in Antologia del Premio
Nazionale 2014
per la Poesia Edita Leandro Polverini,
Editrice Totem,
febbraio 2015
Una poesia che si situa in un sistema linguistico e
letterario di tradizione con esiti felici quella di Lucia Gaddo Zanovello, che
predilige una pulizia del canto che si vuole denso ed essenziale ma non
ermetico.
Così il tempo non lineare, non cronologico, bensì filtrato
dalla fantasia e dalla memoria, cresce magicamente, come accade in sogno, e
acquista componenti elastiche suggerendo una cifra simbolica che eleva
liricamente in crescendo tutta la raccolta.
Un libro ricco di pronunce raffinate dove l’io lirico si
muove a proprio agio tra i fatti della memoria, animato da un’incessante ansia
di scoprire e si slancia nell’ignota infinità dove rilucono i fuochi delle
molteplici significazioni anche per entrare nei crepuscoli dell’inconscio che
frequenta il profondo, dove si annidano gli archetipi.
Altrove si nota marcatamente un cambio di passo nella
poetica dell’Autrice padovana specie laddove l’emotività diviene elegia, nella
misura di un pathos tanto struggente quanto pervaso di tragica compostezza con
motivazioni liriche che confluiscono l’una nell’altra, in un flusso centrifugo.
Spostamenti metonimici e sostituzioni metaforiche annullano
ogni frontiera del senso unico e definitivo, ogni limite fra la realtà
conosciuta e l’inconscio.
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