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Alleluia in sala d'armi.
Parata e risposta
Felice idea quella di
Giuseppe Manitta, patron della rivista Il Convivio di Castiglione di
Sicilia, di raggruppare in un volumetto le ventisei Parate e Risposta che per
due anni il direttore della rivista Pomezia Notizie Domenico Defelice e il suo
amico e collaboratore Rossano Onano, si sono scambiate in una ipotetica sala
d'armi, che ha avuto come pavimento le pagine della rivista.
In questo felice lasso di
tempo seguitissima, anche dal sottoscritto, la singolare tenzone tra i due
duellanti. E proprio come nella letteratura medievale la disputa, che è intorno
ad argomenti di vivissima attualità come la questione morale, i costumi, la
politica, è andata avanti a colpi di versi. Colpisce subito, al primo apparire
nel mese di aprile del 2012, la freschezza e l'acutezza dei due autori nel
cogliere i lati deboli del carattere italiano.
E questo soprattutto per il
fatto che i due scrittori mostrano, non ostante la non più giovane età, una non
estraneità ai fatti della vita giornaliera, come in genere avviene a chi, rotto
ormai dalle vicissitudini di una lunga ed operosa vita, con la senescenza tende
a vedere le cose come avvolte da una nebbia di indifferenza.
Fortunatamente questo non è
avvenuto per i nostri due amici letterati, dato il loro spessore culturale e
l'impegno che ancora oggi essi mettono al primo posto nel loro quotidiano
trascorrere del tempo. E' vero che a un certo punto il loro botta e risposta è
venuto meno, ma questo è avvenuto non per l'esaurirsi di una vena
poetico-satirica, o un venir meno di argomenti, bensì è accaduto proprio per la
ragione opposta. Troppi gli argomenti di una realtà critica più forti della
critica stessa e a volte di una forza satirica più della stessa satira.
E poi come accade sovente nel
mestiere di scrittore, la penna si rifiuta di scrivere. Sembra che la fonte si
sia disseccata. Allora è inutile andare a tentoni, ne uscirebbero cose
imperfette, claudicanti, prive di quella forza di cui sono cariche le cose che
vengono dettate direttamente dalle nostre più nascoste e misteriose sensazioni.
E' a questo punto che Defelice ed Onano, quasi tacitamente hanno interrotto la
tenzone. Senza rendersene conto, o forse rendendosene bene conto, ci hanno
lasciato però delle pagine di costume incise in modo indelebile e pronte per
essere consegnate alla posterità. Quella posterità, penso causticamente, che non
si meraviglierà poi tanto quando le leggerà e se le leggerà, perché fino a
quando ci sarà umanità non vi sarà mai legge o civiltà evoluta non che
modernità, che cambierà l'uomo al punto da renderlo consapevole che non esistono
titoli, ricchezze o altre umane diavolerie a renderlo diverso e a farlo
privilegiare da Colui che ci attende con pazienza e senza indifferenza. Il
libretto per pensare e da tenere per questo, sempre a portata di mano.
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Recensione |
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