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Il mio
pensiero poetante
Una illuminante nota
dell’autore all’antologia afferma tra l’altro:
Nessuno può
interpretare un
pensiero poetante meglio dell’autore stesso. Questa premessa di
Veniero Scarselli
all’antologia
Il mio pensiero
poetante,
che racchiude tutti gli scritti
precedenti in forma di
saggio, disegna il ritratto, a tutto tondo, del poeta in questo suo
viaggio poetico. La
rivisitazione del suo pensiero allunga le radici nel fertile
humus della letteratura,
della scienza, della filosofia.
La poesia si muove in ampi spazi tra
cielo e terra, tra l’io
e il cosmo, tra utopiche realtà e raffigurazioni dantesche, tra
misticismo e visioni
metafisiche. Scarselli non ama la poesia di breve respiro, respinge
vecchie o nuove
avanguardie, prova fastidio per un mondo lirico che, a suo dire,
esprime il nulla,
costruisce architetture poetiche ardite e irriverenti; lui vuole dare
adito alla fantasia e
al pensiero con il poema. Il Nostro percorre la strada della tradizione
poematica di Omero e di
Esiodo e dei poeti latini Virgilio, Lucano. Sviluppa
una storia ovvero un
epos non di eroi e di divinità ma di personaggi del nostro tempo
e offre una storia,
interessante e nuova, che esce dai canoni poetici della tradizione
letteraria del
Novecento, e avvicina il lettore a una poesia di grande visionarietà.
Dalla prima
pubblicazione
Isole e Vele,
poema uscito nel 1988 fino a
La suprema
macchina
elettrostatica 2010, l’iter poetico
non ha dato spazio a nessuna altra forma
ed è continuato sul
filone poematico non sempre, in verità, apprezzato, forse non
capito, dai critici. In
questo libro l’io viene sostituito con un’anima artificiale e
immortale e il problema
dell’anima diventa per il poeta fonte inesauribile di discorsi
ontologici. Con
Diafonie poetiche a
contrasto
2010, un volumetto a quattro mani di
Onano e Scarselli
vengono affrontate, con onestà intellettuale, le problematiche
riguardanti la ricerca
poetica del nostro tempo.
La poesia poematica di
timbro alto, con coralità filosofica e visionaria, tramata di
pensiero, talora
impervio, si snoda lungo le direttrici del reale e attraverso metaforiche
rappresentazioni con il
piglio a volte ironico e polisemico del linguaggio. Dalla
disamina dei poemi
emergono temi che fanno riflettere sull’essere di ogni creatura;
bios e thanatos
ricorrono spesso
nei versi dei poemi. In
Pavana
l’io nel passaggio
nell’aldilà
diventa anti-materia,
naturalmente è una fantasia del poeta. Il dolore, il male,
il peccato, l’amore,
l’anima, Dio, il fascino per
Il libro tibetano dei
morti sono
tutte
tematiche che ricorrono
in modo ossessivo nei libri e che il poeta mira a chiarire con
il
logos
che diventa pensiero
poetante. Il poeta si interroga e cerca di dare una soluzione
agli interrogativi sul
rapporto tra fede e ragione e non sempre trova una risposta
convincente anche se il
pensiero dell’Oltre e di Dio, massimo fattore, lo induce a
riflettere tanto da
chiedersi
Mio Dio | sei forse finalmente vicino?...posso ormai soltanto
affidarmi | alla tua
possessione d’amore | senza più resisterti.
In sintesi si può
forse affermare che
Veniero Scarselli in questa Antologia ragionata che è la “summa”
del suo pensiero
poetante ha voluto, con somma perizia e razionalità, farsi esegeta di
una molteplicità di
storie costruite intorno al reale, al fantastico e al metafisico esplorando
territori filosofici,
scientifici e religiosi con l’arte maieutica prestata alla poesia.
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Recensione |
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