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Suprema avventura
Riflessioni e meditazioni religiose
Il
lettore che prende tra le mani Suprema avventura per leggere riflessioni e
meditazioni religiose con sorpresa si trova sommerso da una mole di cultura
storica e religiosa eccezionale, oltretutto rapito e trasferito con l’animo non
nel mondo a volte pesante di certi storici o teologi, ma in un mondo di poesia
avvincente, uscire dal quale, dovendo interrompere la lettura, costa sacrificio,
perché una lettura piacevole, scorrevole, interessante, utile, che i cristiani
non si dovrebbero perdere. E la poesia c’è proprio, in prima pagina. Anzi le
poesie, che in sintesi riepilogano in versi, con la magia che è propria della
poesia, il contenuto dei vari capitoli.
Fin
all’inizio si percepisce la fede di un uomo che è abituato a lottare contro gli
eventi di una vita non facile, cioè la vita di chi non vive trasportato dal
tempo, bensì proteso verso orizzonti non facili da raggiungere, ma con l’impegno
di non fermarsi, nella certezza, ovvero con la fede, che oltre il tempo c’è una
mèta che vale la pena raggiungere.
Esordendo
dall’Antico Testamento fa un compendio critico e accurato della storia del
Cristianesimo, a partire dalla creazione, quindi i profeti, il Cristo, fino
all’escatologia cosmica.
Il punto
focale dell’opera è l’uomo, così come nel progetto divino di tutta la creazione.
Il male domina il mondo, ma Dio, Sommo Bene, vincerà sul male. “Gesù crede
fermamente che Dio Padre gli abbia affidato questo compito e questo potere al
fine di portare l’umanità verso il Regno di Dio, nel quale il male sarà
definitivamente vinto e scacciato.” Gesù per questo è venuto tra i mortali a
portare col Vangelo questa buona notizia.
Giovanni
Tavčar si fa interprete di questo infinito amore di Dio e ne fa la storia
dettagliata e scrupolosa attraverso le vicissitudini della Chiesa, che è il
Corpo Mistico di Gesù e a partire dalla vita mistica e contemplativa dei primi
cristiani l’approfondisce dalle origini del Monachesimo fino all’evoluzione
della Chiesa odierna. E’ come fare un tuffo in un mare di cultura con la guida
sapiente dell’Autore, che non si esime dall’evidenziare pregi e difetti dei
personaggi che hanno fatto e vissuto quella storia. Non lesina ammirazione e
stima a San Francesco e, quasi volesse gareggiare con il grande Santo, tutto
guarda, vede e propone alla luce della poesia. Ci si arresta infine vinti dallo
stupore dinanzi all’esperienza di una vita vissuta nella continua ricerca del
Vero Unico. Lo scrittore, che non so se sia meglio definire poeta, colpisce il
lettore soprattutto per il suo animo profondamente esuberante di poesia che lo
conduce al Divino Assoluto.
Con
un’analisi ispirata da fervido amore commenta una gran parte delle parabole e
trasporta il lettore nel tempo lontano in cui visse Gesù e insieme con la Buona
Novella trasmette una profonda devozione a Dio e tutta la bellezza della sua
anima. Tocca il cuore quando scrive relativamente alla sofferenza e al dolore.
Leggendo si percepisce nell’animo dell’Autore un’esperienza personale; una
pagina dopo l’altra ci accompagna lungo un cammino non facile e doloroso. Ma
l’Autore non resta affaticato o schiacciato dal dolore e con una forza che ci fa
ricordare Paolo di Tarso quando dice: ”Non sono io che vivo, ma è Gesù che vive
in me”. A testa alta prosegue anch’egli nella sua corsa e la sua forza diventa
esempio di Fede, perché s’immedesima nell’Autore, e riesce insieme con Lui a
santificare il dolore, che non lo avvilisce, ma lo esalta e vede la vita con
tutti gli ostacoli e le difficoltà come palestra, dove il dolore diventa un
vessillo e ogni uomo alfiere con una mèta da raggiungere, dove il traguardo non
è la fine, ma l’inizio di nuovi orizzonti: una suprema avventura.
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Recensione |
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