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Nota introduttiva e traduzione a
Tutto il cielo è splendente
di Christina Rossetti

la Scheda del libro

Franca Mara Ferraris

Nota bibliografica - Nota introduttiva

Christina Georgina Rossetti, una delle più raffinate poetesse inglesi dell'epoca vittoriana, nasce a Londra il 5 dicembre 1830 in una famiglia di origine italiana votata all'arte e alla letteratura.

Il padre è il professor Gabriele Rossetti (1783-1854) abruzzese di Vasto (Chieti), appassionato studioso di Dante, ma anche patriota e carbonaro che, coinvolto nei moti di Napoli del 1821, riparerà in esilio a Londra nel 1824.

Qui conosce Frances Mary Lavinia Polidori, figlia di Anne Marie e Gaetano Polidori, con la quale convola a nozze nel 1826. Dal matrimonio nascono quattro figli: nel 1827 Maria Francesca, nel 1828 Dante Gabriel, nel 1829 William Michael, nel 1830 Christina Georgina.

Nel 1847 nonno Polidori, stampatore, pubblica privatamente Verses: dedicated to her Mother, una raccolta di poesie, quarantasei in tutto, della nipote Christina Georgina, appena diciassettenne, sperando di aiutarla a liberarsi dall'opprimente stato depressivo cui spesso va soggetta fin dall'adolescenza. Perfettamente bilingui, i componenti la famiglia Rossetti fra loro parlano spesso in italiano, ma per la scrittura prediligono l'inglese.

Nell'anno successivo, il 1848, il fratello Dante Gabriel (D.G.R.) pittore e poeta, insieme con i pittori Holman Hunt, John Everett Millais e con lo scultore Thomas Woolner frequenta la Royal Accademy School. Condividendo l'avversione per l'arte ufficiale, egli diviene fondatore e membro, insieme con l'altro fratello William Michael Rossetti (W.M.R.) impiegato statale e critico d'arte, della Pre-Raphaelite Brotherhood (sigla P.R.B), un movimento prima pittorico che letterario.

Questo gruppo di artisti, opponendosi alle convenzioni esistenti, propugnava un ritorno alle tradizioni proprie dell'arte europea prima dell'avvento di Raffaello. Era un "ritorno alla natura" impregnato di misticismo evangelico in reazione al materialismo dell'epoca rappresentato dalla pittura accademica in voga ritenuta, pur se elegante, aneddotica e superficiale.

All'interno della P.B.R., sempre nel 1848, Christina Georgina Rossetti (C.G.R.) incontra il pittore James Collinson, la cui presenza calma e riservata sembra portare quiete nelle chiassose riunioni del gruppo preraffaellita. Collinson è anche uomo molto religioso, membro della Christ Church e, come Christina, un perfetto devoto. Combattuto da una profonda crisi religiosa, egli, però, si converte al Cattolicesimo Romano e pertanto la fervente anglicana Christina rifiuta la sua richiesta di matrimonio.

Nel 1850 C.G.R. pubblica sotto pseudonimo, nel primo numero del Pre-Raphaelite magazine The Germ, rivista d'arte e cultura, sette poesie e scrive Maude: A Story for Girls. Nello stesso periodo ella posa come modella per il fratello pittore Dante Gabriel, che la ritrae nell'immagine della Vergine Maria.

La famiglia Rossetti, nel 1851, si trasferisce a Camdem Town, dove C.G.R. collabora con la propria madre nella conduzione di una scuola per bambini.

Il padre, siamo nel 1853, si ritira dal lavoro e nel 1854 muore a Londra. C.G.R. incontra Mary Howitt autrice ed editrice, che pubblica alcune sue poesie.

Dal 1859 al 1864 C.G.R. entra a far parte dello staff che svolge opera di volontariato presso The Highgate Penitentiary for Fallen Women, cooperando alla redenzione di giovani prostitute.

Nel 1860 ha inizio l'amicizia di C.G.R. con Charles Bagot Cayley, uno studioso e traduttore, ma quando egli, nel 1866, le proporrà il matrimonio, anche questa volta rifiuterà la proposta per motivi religiosi, pur serbando con lui uno stretto rapporto di amicizia letteraria.

Sempre nel 1860 il fratello Dante Gabriel sposa la sua amatissima modella e musa ispiratrice Elizabeth Siddal, che purtroppo morirà solo due anni dopo per abuso di laudano. Egli fa seppellire con lei l'unico manoscritto delle proprie poesie, che poi, cedendo alle insistenze degli amici, recuperò e pubblicò nel 1870 (Poems).

La maggior parte delle poesie di C.G.R., sotto il titolo di Up-Hill, appare nel 1861 nel Macmillan's Magazine. Per questa pubblicazione riceve consensi da parte di illustri critici letterari.

Nel 1862 pubblica la sua principale raccolta Goblin Market and Other Poems.

Con molta probabilità, come sostiene Jan Marsh suo attento biografo, nel 1864 C.G.R. lascia il lavoro di volontariato presso il St. Mary Magdalene Home for Fallen Women. È del 1865 il suo ultimo viaggio in Svizzera e nel Nord Italia, in compagnia della madre e del fratello W.M.R.

Con gli stessi, nonché con le zie Eliza e Charlotte Polidori, nel 1867 si trasferisce a Bloomsbury. Nel 1870 pubblica Commonplace and Other Short Stories e, nel 1872, Sing-Song: A Nursery Rime Book, con illustrazioni di Arthur Hughes, brevi storie, lavori di prosa, e commenti sull'Apocalisse. Nel 1873 la sorella Maria Francesca entra in Anglican Sisterhood of All Saints.

In questo stesso anno C.G.R. assiste al peggioramento del sistema nervoso già precario del fratello Dante Gabriel, ulteriormente aggravato dall'inconsolabile dolore per la scomparsa della diletta sposa Elizabeth.

Nel 1874 dà alle stampe Annus Domini: A Praier for Each Day of the Year and Speaking Likenesses; nel 1875 riunisce le edizioni dei Poems pubblicati presso Macmillan. Nel 1876 muore la sorella M.F.R.

Dal 1878 al 1880 la poetessa attende alle letture della Divina Commedia di Dante e del Canzoniere petrarchesco.

Nel 1879 pubblica Seek and Find: A Double Series of Short Studies of the Benedicite.

Dalle letture di Dante e del Petrarca ella trae ispirazione per scrivere i sonetti (quattordici) che intitola Monna Innominata, in cui il sentimento d'amore espresso nei versi con intensa spiritualità è talora attraversato da sottili vibrazioni di ardore sensuale. Da questo amalgama prende forma un unicum denso di significati, che si avvale inoltre della misteriosa atmosfera indotta dalla parola poetica declinata da una Monna "senza nome".

Nel 1881 C.G.R. pubblica A Pageant and Other Poems and Called to be Saints: The Minor Festivals Devotionally Studies.

Dopo un lento e lungo declino dovuto in gran parte alla sofferenza per la prematura scomparsa dell'amata moglie Elizabeth, nel 1882 muore il fratello Dante Gabriel, anch'egli, come detto, poeta, autore di ballate, sonetti, traduzioni da Dante e dagli stilnovisti, ma anche pittore di opere famose (Beata Beatrix, Ecce Ancilla Domini). Nello stesso anno C.G.R. pubblica PoemsNew Series presso Robert Bross di Boston.

L'anno dopo, 1883, muore Charles Bagot Cayley. C.G.R. pubblica "Letter and Spirit ": Notes in the Commandments by SPCK; quindi, nel 1885 dà alle stampe Time Flies e A Reading Diary. L'anno dopo muore la madre.

Nel 1890 esce un'edizione ampliata dei Poems by Macmillan; nel 1892 pubblica The Face of the Deep: a commentary on the Apocalypse by SPCK; nel 1893 Verses by SPCK.

Nel 1894 Christina Georgina Rossetti muore il 29 dicembre.

L'anno successivo viene pubblicato per Ellen A. Proctor's A Brief Memoir of Christina G. Rossetti con la prefazione del fratello William Michael.

Nel 1896 con il titolo di New Poems, vengono date alle stampe tutte le poesie che non erano state pubblicate dall'Autrice in vita. Nel 1897 W. M. R. (che vivrà fino al 1919) cura la pubblicazione di Christina's Maude: A Story of Girls.

Nel 1904 escono The Poetical Works of Christina Georgina Rossetti with Memoir and Notes by William Michael Rossetti.

Devota anglicana, C.G.R. fu Tractarian (seguace) of Oxford Movement. Molti suoi scritti trattarono temi religiosi nel cui linguaggio a un puro ascetismo è talora accostata una soffusa vena erotica. C.G.R. scrisse anche molto sulla sofferenza dovuta alla rinuncia all'amore, avendola patita in prima persona attraverso i rifiuti opposti a due proposte di matrimonio da parte di persone peraltro a lei care, ma entrambe ritenute non adatte per motivi religiosi. Sebbene la vita monacale le imponesse pratiche ascetiche e scrupoli puritani, non le venne a mancare la vena del canto poetico né si vietò di mantenere saldi i propri contatti sia con i fratelli Dante Gabriel e William Michael sia con gli amici di entrambi.

Il coinvolgimento dei fratelli Rossetti nella fondazione e nella partecipazione alla Preraphaelite Brotherhood — il nome rinvia alla predilezione di questi artisti per l'arte italiana delle origini — è irruente e totale, e anche la sorella C.G.R. entra a farne parte. In prevalenza mistico ed estetizzante all'inizio, il Preraphaelite Brotherhood assunse, con l'adesione di John Ruskin e di E. Burne-Jones, un sempre più vigoroso impegno morale per un rinnovamento dei costumi. Coerentemente C.G.R., essendo fornita di una forte moralità, disapprovò ogni frivolezza e rafforzò il suo pensiero religioso. Ella non perseguiva la propria fama, non operava in vista di una sua promozione come poeta, non esprimeva giudizi negativi sugli altri ma, velatamente, su se stessa. Con decisione, incoraggiava i giovani scrittori a manifestare con verità le proprie opinioni al fine di ottenere una poesia non basata sulla finzione. Valutava la propria poesia alta, ma non eccessivamente, accusando le Muse di averla abbandonata quando l'ispirazione sembrava venirle meno.

Lewis Carroll (Charles Lutwidge Dodgson, 1832-1898), autore di Alice in Wonderland, espresse la sua stima nei confronti della Rossetti con queste parole: — Se la Regina mi consultasse per sapere chi è degno di essere proclamato Poeta Laureato, io direi: per una volta, Madam, prendete in considerazione una signora! — (sottintendendo, appunto, la Rossetti).

A tutt'oggi le poesie di Christina Georgina Rossetti per sintesi di espressività, per delicatezza di parola, per penetrante sensibilità affettiva, per finezza d'intelligenza, sono fonte di emozioni, portatrici di gioia per il cuore e di affinamento per l'intelletto.

Nota introduttiva

È rovistando in uno degli scrigni più raffinati dell'Ottocento inglese che, tra le opere poetiche di Christina Rosetti, sono state scelte e tradotte le poesie contenute in questa raccolta. Un lavoro di traduzione nato dal desiderio di conoscere meglio l'animo e il pensiero di questa famosa poetessa inglese i cui versi, non sempre facili a una prima lettura, richiedono un'attenzione approfondita per essere compresi e gustati nella giusta misura.

Nella poesia della Rossetti vibrano i temi cari al Romanticismo quali l'esaltazione del sentimento, della passione, della natura come specchio delle emozioni, dello spirito anelante l'infinito; tuttavia, in questa particolare tessitura espressiva, la poetessa affonda l'incisività della sua parola sintetica, precisa, priva di languori e dei brividi dell'orrido, insinuando nell'ardore di una creatività individualistica quella nitida lama di razionalità che universalizza i contenuti. Al riguardo, si citano emblematicamente le poesie Endure Hardness (p. 40), Looking Back (p. 48), Judge not according to appearance (p. 128).

Per Christina Rossetti la natura è il tramite attraverso cui vengono filtrate le emozioni dell'io "Oh roses for the flush of youth, [...] But pluck an ivy branch for me" (Song - Oh roses, p. 48), ed è insieme lo specchio in cui ella riflette la propria corporalità per sentirsi parte integrante della terra, di un fiore, di un piccolo uccello, di una fragile foglia.

In molte liriche d'intensa profondità meditativa, ella connette metaforicamente alcuni aspetti della natura con determinate espressioni della vita umana. Così nel freddo vento invernale, di cui la musicalità dei versi fa udire il sibilo: `I cannot open to everyone who taps/And let the draughts come whistling through my hall; [...] Nipping and clipping through my wraps and all" (Winter: My secret, p. 24), sembra riflettersi il sommovimento che l'eros produce nell'animo, poiché spostandone e alleggerendone i significati sottesi, la poetessa inglese esprime con grazia quella parte più intima e intensa dell'amore non facile a essere cantata.

Nei testi dedicati ai bambini (Goblin Market fu considerata all'epoca la sua principale opera), con leggerezza di versi giocosi, ella comunica complesse realtà esistenziali. Esemplarmente: "What are frail? Spring blossoms and youth:/ What are deep? The ocean and truth" (p. 113).

Se dalla natura C.G.R. trae conoscenza, gioia di vita, esperienza fisica ed intellettuale, non manca di avvertire nella stessa un freddo sentore di morte. In effetti, nella vita dell'albero ella vede riflessa la propria ma, pur riconoscendo che l'albero potrà vivere più a lungo di quanto a lei sia dato, è consapevole che, come ogni altra creatura, anch'esso dovrà morire. Indimenticabili sono i versi che esprimono questo `senso di morte': "When I am dead, my dearest,/ Sing no sad song for me;/ [...]/ Be the green grass above me/ With Showers and dewdrops wet" (Song, p. 68). Con la terra ella andrà ad amalgamarsi, questa volta sarà la morte a decretarlo, ed allora si abbandonerà alla vertigine sotterranea amalgamando il suo corpo al grembo terroso: "Inner swathings of her fold" (Advent, p. 38).

Il tema della divinizzazione dell'amore le ispira le più alte liriche religiose della sua epoca, poiché l'uscita dall'individualismo fa sì che ella consideri con attenzione la presenza dell'altro, specie se debole e bisognoso, rendendo queste liriche ancor oggi preziose: "Thou didst it not unto the least of these /And in them has not done it unto Me" (p. 136).

Nel poema Monna Innominata, composto da quattordici sonetti ispirati dalle letture di Dante e di Petrarca (come testimoniano i versi dei due poeti posti in esergo a ogni sonetto), ma anche della Bibbia, la forza dell'amore per l'amato è eguagliata alla forza dell'amore verso Dio: "Yet while I love my God the most, I deem/ That I can never love you overmuch/ [... J/ Yea, as apprehend it, love in such/ I cannot love You ifIlove not Him,/ I cannot love Him if I love not you" (p. 158); così la poetessa inglese esprime il proprio combattuto anelito a una fusione dell'amore terreno con 1' amore celeste. E ancora, mettendo a confronto l'amore con la morte, il primo non esce sconfitto anzi, tra le due parti in causa viene confermata un'eguaglianza di forza: "Though/ [...] death be strong, yet love is strong as death" (p. 160), facendo suo il famoso versetto del Cantico dei Cantici (Ct 8, 6).

Se il linguaggio di Christina Rossetti continua ad interessare e ad attrarre, lo deve all'esaltazione del sentimento e delle passioni, alla tensione verso l'infinito e l'eterno, all'espressività di un fraseggio sintetico e pur denso di significati, alla musicalità dei versi, alla pregnanza dei contenuti. Poiché è dall'amalgama di tutto questo che prende forma una parola poetica capace di dare visibilità all'invisibile.

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