Requiem for Gina and other poems
Questa
silloge di Fabio Dainotti, che viene presentata in un’interessante versione
doppia,
vale a dire con traduzione con testo a fronte in inglese, si riallaccia
sicuramente ad un filone di grande tradizione, vale a dire la poesia di memoria
funeraria che ha sempre avuto un ruolo di primo piano nella letteratura
internazionale. Ma in questo caso si tratta di una scelta motivata e
redditizia anche in termini qualitativi.
Con il poema del “Lamento per la morte
di Gina” che occupa la metà dell’intera raccolta, Dainotti ripercorre nella
memoria la sua esperienza di uomo e di poeta e il raccordo con la congiunta
scomparsa gli serve per un bilancio anche di natura personale. Ed ecco allora
che la poesia diventa conoscenza di sé, momento inconfondibile per catturare noi
stessi e quello che siamo stati.
E a questa falsariga poi il poeta riaggancia
anche gli altri poemi che compongono il libro in un “déjà vu” ricco di echi
poetici da cui traspare il bisogno di capire il senso stesso dell’avventura
umana e tracciare un bilancio della propria esperienza lirica ed esistenziale.
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