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I Templari nelle Americhe prima di Cristoforo Colombo?

Sui Cavalieri Templari è incentrato il saggio di Gabriele Zaffiri che approfondisce la questione, mai chiarita, del loro arrivo in America, avvenuto, a detta dell’Autore, prima della spedizione di Colombo.

A tal scopo, Zaffiri esamina le principali versioni date dagli storici, alcuni dei quali affermano che nel 1307 la flotta templare si fosse divisa in due per raggiungere il Portogallo e la Scozia e sfuggire così al tranello teso dal re Filippo IV.

In base a questa teoria, la scoperta del Nuovo Mondo avrebbe avuto luogo già un secolo prima ma sarebbe stata tenuta segreta per occultare la presenza dei Templari che vi si erano rifugiati con le loro leggendarie ricchezze.

La terra promessa era raffigurata nelle mappe di Toscanelli e di Behaim prima ancora del 1492, anno del fatidico viaggio di Colombo, il cui sogno era lo stesso dei Crociati e dei Templari che in America si erano già recati, con l’aiuto di esploratori vichinghi, per fondarvi la nuova Gerusalemme.

Anche l’antico petroglifo, esistente attualmente in Arizona, potrebbe considerarsi una testimonianza del passaggio dell’Ordine dei Templari nel Nuovo Continente.

Corredato di mappe, disegni e immagini in bianco e nero, il libro di Zaffiri è interessante perché alimenta un dibattito ancora aperto, senza avere la pretesa di chiarire ogni dubbio, data la difficoltà di distinguere la realtà storica dal mito.

Recensione
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