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Reale apparente. Giochi d’esistenza
È uscito, per i tipi della casa editrice ferrarese Este Edition, in
collaborazione con L’AlianteLeone-scrittori riuniti, la silloge poetica di
Emilio Diedo dal titolo Reale apparente, con il sottotitolo Giochi
d’esistenza, la prefazione affidata a Paolo Vanelli.
Un testo, questo del poeta e scrittore di origini veneziane ma ferrarese
d’adozione, che raccoglie un’esposizione del pensiero realizzata attraverso il
mezzo poetico. Metodo inusuale; tra le espressioni contemporanee forse il meno
in vista.
Diedo, affidando ad una parola scevra da qualsiasi contaminazione l’idea di
un ‘io primigenio’, espressione di un’origine soprannaturale, sembra farsi
portavoce di un’analisi del vero, del reale, in maniera mai banale, bensì nuova
e squisitamente dinamica.
Piacevolmente intrigante nella sua politezza formale, la poesia di Emilio
Diedo ci accompagna attraverso situazioni in cui realtà e apparenza vanno
mescolandosi, in un gioco di richiami e di rimandi nei quali la parola si fa sì
materia di creazione ma altresì cromatismo e tensione al cosmico e poi al
divino. Restano sensazioni, richiami, sentimenti affidati ad un volo leggero che
legge la pesantezza di un presente troppo rumoroso, a volte, per carpire il
significato di parole che vengono altrettante volte incomprese.
Il viaggio che Diedo ci offre diviene il pensiero ‘effervescente’ della sua
poesia, figlia di una possibile nuova metrica di cui l’autore ci offre il
manifesto: la Geometrica.
Di tutto questo è frutto la bella silloge che rappresentata un’occasione
unica, e probabilmente decisiva, per poter incontrare il pensiero dell’autore e
le sue visioni, facendosi letteralmente rapire dalle sue realtà apparenti e dai
suoi giochi d’esistenza.
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Recensione |
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