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Sussurri del cielo e mormorio dei numeri primi
Karol Wojtyla,
scriveva che: “La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito
umano s’innalza verso la contemplazione della verità. È Dio ad aver posto nel
cuore dell’uomo il desiderio di conoscere la verità e, in definitiva, di
conoscere Lui perché, conoscendolo e amandolo, possa giungere anche alla piena
verità su sé stesso.” Fides e Ratio, quindi, non sono estremi inconciliabili,
piuttosto elementi che s’uniscono e si spiegano nelle coscienze degli uomini.
La
raccolta di poesie Sussurri del cielo e mormorio di numeri primi di
Filippo Giordano
che segue il saggio La ragione dei primi, è il tentativo di illustrare
poeticamente la teoria “quadratica” che Giordano sostiene di aver scoperto
(ispirato dalla divinità), teoria che farebbe luce su uno degli enigmi più
affascinanti della matematica, qual è appunto quello di una regola per scoprire
la successione e quindi consentire l’individuazione di tutti i numeri primi.
Giorgio De Simone, giornalista di Avvenire, dopo avere definito l’intellettuale
mistrettese un “dilettante di genio” (il fatto è che l’autore non è neppure
laureato) ha scritto che per Giordano: “I numeri si dispongono secondo un
sistema nuovo, non ancora codificato dalla scienza, un sistema “quadratico” che
li vede distribuirsi secondo “codici genetici”, ovvero secondo le coppie di
fattori che li formano. Per Giordano ciò sarebbe sufficiente a lasciare
intendere che i numeri primi seguono, nel loro succedersi, un percorso logico e
ricostruibile. Ma a supporto di questa che per lui è già una evidenza, egli
porta due insiemi numerici, “Ma” e “Mb” (più un insieme “T” triangolare) che
consentono di individuare ancora meglio i numeri primi”.
Filippo Giordano,
fulminato sulla via che porta alla legge matematica che regola la distribuzione
dei numeri primi , ha iniziato una conversione spirituale, che l’ha visto
passare da agnostico a credente. Quindi, la raccolta Sussurri del cielo e
mormorio di numeri primi è l’esito di questa ricerca matematica e
spirituale. Il libro si compone di tre momenti (e non crediamo che sia così per
un caso; tre è numero divino per eccellenza ed è anche un numero primo):
Sussurri del cielo (contiene cinque liriche), Mormorio di numeri primi
(contiene venti liriche) ed infine Prima del principio era lo zero (breve
poemetto). L’intuizione poetica di Giordano, in questo libro si combina con la
materia matematica ed, a volte, la sensazione che si ha , è quella di leggere un
neo-pitagorico. Inoltre, si coglie, in queste poesie, anche un intento
didattico, perciò ci sentiamo di consigliare la lettura del libro anche agli
studenti dalle scuole medie in avanti, perché potrebbe essere un modo meno
noioso di imparare la matematica. Ma la cosa che rende davvero eccezionale il
libro di Giordano è che, passo dopo passo, anzi numero primo dopo numero primo,
egli ci avvicina al mistero dei misteri, che è quello dell’esistenza di Dio.
Scrive Giordano : “Dove e quando lo Spirito sussurra | all’uomo il suo ordine
velato | quel frammento di luce rilasciata | che travasa dentro il corpo | come
fulminea scia | un attimo congiunge alla sorgente | lo spirito vivo all’eterno
Spirito.” E davvero, questi, sono versi che non richiedono spiegazione, tanto
sono potenti e immediati e trapassano contemporaneamente il cuore e
l’intelletto, ma tutte le liriche di questa raccolta sono pervase da una
tensione verticale che punta all’Assoluto. Giordano è convinto che “Qualcuno”
gli abbia sussurrato la teoria dei numeri primi e così in questo volumetto, a
noi, sembra farsi apostolo poetico e perciò sussurratore a sua volta, di una
buona novella matematica.
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Recensione |
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