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Moda: ascesa e declino di tre generazioni
Sono trascorsi 42 anni da quando Laurana Berra (Milano, 1925) ha pubblicato, da
Feltrinelli, La grande famiglia, un romanzo in cui, con grande finezza e
sarcasmo, tracciava la storia di una casa editrice. Ambiente che lei conosceva
bene, avendo lavorato per alcuni anni in Mondadori, sezione enciclopedie. Ciò le
aveva permesso di avere contatti con Quasimodo e Vittorini, ma anche con
Faulkner ed Hemingway, data la sua specializzazione in letteratura americana
(per la laurea, invece, aveva costeggiato il mondo dell'arte: tesi estetica su
Rodin con Antonio Banfi). Poi è venuto un silenzio di circa 35 anni, rotto solo
nel 2000 da Il tempo di Connie e Nove fiabe metropolitane e, nel 2003, da
Giovane è la memoria. Nel lungo intervallo, la Berra traduce dal francese e
dall' inglese (Thomas Wolfe, per esempio) e mette su una casa di prêt-à-porter.
L'avventura dura quasi trent' anni. Ecco, proprio da questa esperienza nasce il
suo nuovo romanzo Nel bozzolo dorato, una sorta di viaggio nel mondo della moda.
Storia – ascesa e declino – di tre generazioni di una famiglia brianzola che si
avvicendano e si alternano alla guida di un'azienda tessile. Con relativi
«passioni, amori, tradimenti». Inutile, qui, raccontare la trama del libro. Si
rischia di togliere il gusto della scoperta, in una narrazione avvincente e
ricca di colpi di scena.
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Recensione |
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