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La solitudine delle maree
Solitudine, smarrimento, angoscia domina la prima parte della raccolta di
Nicoletta Corsalini. Un senso di desolazione domina il paesaggio marino («Tutto
diventa uniforme. || Chiudi gli occhi. Le luci del porto si spengono, | la gente
sparisce e non capisce»), emblema della condizione dell’odierna società, come la
poetessa chiarisce nell’esergo iniziale: «L’Impero del Consumismo globale
| ha
reso l’uomo preda del senso di angoscia | e del desiderio di fuga dalla realtà».
Pertanto anche l’amore non può essere vissuto come realizzazione dell’essere
umano, ma come disimpegno che deresponsabilizza di fronte a un mondo che sta
implodendo: «Ricordi, amore, quando come arabe fenici | ci confondemmo con
l’infinito | diventando tu acqua ed io aria?». Anche la marea si placa e «Tutto
è fermo. Non c’è un alito di vento. | tutto sembra eternità».
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Recensione |
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