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Paesaggi & Figure

Lavoro che ha avuto nel suo itinere una prima edizione nel 2011, con ristampa: riveduta e accresciuta, appunto, con questa edizione 2014, la quale si avvale della nota critica di Dino Papetti, ed impreziosita con disegni dello stesso Autore.

Il libro inizia e continua con una narrativa, dove la memoria e la parola costruiscono nel tempo un mosaico reale con un linguaggio dotto, laddove i ‘tesori’ della sua terra narrano di un tempo che non è più. Sentimenti che entrano con potenzialità in una descrizione forbita, cercando di trovare nel labirinto psicologico, il recupero della memoria per dialogare con le voci del mondo.

Paesaggi & Figure di Franco Orlandini, pian piano, attraverso un serrato e basilare dialogo-componimento, delinea con una parola “sublime” e confidenziale, un vissuto intimo mettendo a fuoco il rapporto con se stesso, con le cose e con l’umanità intera.

Narrativa che dialoga con ritmo denso e concitato tra realtà e metafora dove la prosa di un figurativo inevitabile, si distende prolisso su una delicata struttura di un linguaggio i cui toni affondano con incisività in una ricerca personale, che disvela una delicata poesia che profuma d’esistenza.

Una poesia che scorre limpida e tersa in cui la commozione e l’emozione si delineano in momenti di alta composizionalità, in un canto appassionato per i pensieri e i colori della sua terra, e, nella verità di un tempo che resta a custodire nel cuore frammenti di vita; di una vita significativa permeata da quella sublime essenza di fede.

Costruzioni sofferte, vibranti, immerse con prepotenza nell’infinità d’assoluti valori, perché il trasporto emotivo e l’avvicendarsi dello ‘io’ narratore, va dalla fanciullezza ai giorni più maturi. Elaborazioni che tra gli smarrimenti dell’adolescenza, e, le tante sospirate avventure di libertà tra i confini del sentire e le realtà della vita sempre con sguardo emozionato di ciò che era e di ciò che resta: frammenti di vita. Quindi, davanti alla sua prosa non si può non riflettere, prima di tutto, sulla grande volontà e passionalità che il nostro autore pone nel costruire stabilmente quel ponte di dialogo fra lui e gli altri, fra lui e noi, per ridare voce a un tempo che fu. A un tempo che attraverso l’anima e la poesia stessa, cercano di fermare quell’attimo fugace ma non transitorio tra i vuoti del tempo, desiderando di eternarlo tra le pagine di un diario di vita.

C’è poi, un mondo nuovo, tutto da esplorare, in un altro mondo che cambia; e in tutto questo, è necessario e di primario interesse, che non restino quei modelli moralistici imprescindibili di un tempo andato. E la narrativa, la prosa e la poesia non possono che partire dalla storia di ogni uomo.

Franco Orlandini resta in questo suo lavoro un attento descrittore di immagini per cui si distingue con passionalità nella sequenza delle sue prose, e, di possedere una tavolozza di colori alquanto ricca e luminosa. Ma di possedere anche una musicalità splendida, armoniosa che scaturisce dalla dolce amalgamazione dei suoni e dei ricordi che nascono, appunto, dalle radici e dai colori della sua amata terra, portando il lettore in un viaggio di grande spessore nella veritiera trasposizione delle realtà del tempo.

Recensione
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