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Del sognato
Scorrendo, infine, il suo ultimo libro
intitolato Del Sognato, l'autore si produce in un film del Mediterraneo
attraverso gli occhi di un sognatore-visionario e la penna di uno
scrittore-filosofo, infatti, egli scruta e scova le zone, gli orari, gli
spessori, gli scenari (spesso marini), gli angoli, gli spazi, gli istanti, gli
oggetti, i dettagli, (talvolta anche telematici), il tutto in modalità duale-speculare, ossia sempre con l'attenzione a quel profilo doppio
dell'esistenza che tutta quanta la pervade. Lo sguardo del poeta è attratto da
piccoli particolari della materia da lui stesso sapientemente tradotti in
simbolismi e metafore, dove una “fragola stimola il delta delle voglie” e poi
“scompare nelle spire dell'incanto di un candore di corridoio”.
Un poeta,
dunque, che sfiora anche la sensualità con la leggerezza della poesia,
accarezzando amori, donne, giovinette, temi questi ricorrenti nell'immaginario
erotico di Raffaele, di cui ancora si legge: “sta nel file segreto il suo nome
nelle tasche o fotografie di quanti saranno i suoi figli come le linee della sua
mano...” (da Camere per internet p. 31 testo su citato). In ogni
lirica, ad ogni passo, in ogni verso, il poeta ci parla di amore, di unione, di
famiglia, di figli, di condivisione, di emozioni, di sentimenti di vita che
sgorga come fonte pura e leggiadra, svincolata dalle avversità e dalle
complessità del problematico vivere quotidiano, come a lui è caro dire,
parafrasando Roberto Mussapi, “l'epica del quotidiano”. E quindi ritorna il tema
della dualità: il suo mondo appare dimidiato tra natura e mondo fisico da una
parte e mondo virtuale dall'altra, scorci di mare e finestre sul cielo,
cinguettii di uccelli e voci metalliche da un telefono senza fili che è il
cervello geniale di Raffaele, proiettato verso una comunicazione folta di
tramonti e silenzi, il letto e il prato, piccoli gesti e ampi voli di gabbiani,
tutto racchiuso a volte nella brevità del testo di un SMS (short message system)
sul cellulare, oppure nella rapidità telematica di una e-mail, laddove la
globalità del mondo è l'unicità dell'individuo, in ogni luogo e sempre.
Il
volume “Del sognato” si potrebbe definire come uno spaccato onirico dell'autore
che abbraccia presente, passato e futuro in una dimensione fisica e metafisica,
partendo dalla rievocazione di un'adolescenza ancora vivida, età che nella
memoria di Piazza lascia l'evanescenza tipica dei “sogni giovanili”, tema
ricorrente e ripetuto (si vedano i titoli delle liriche a p. 35, 50 e 55 del
prefato testo, titoli molto simili tra essi: “Adolescenza di fragola”,
“Adolescenza”, “Adolescenze”). Del resto, questa bellissima e complessa età di
cui ci narra Raffaele si identifica con quella fase del percorso umano che, da
sempre, ha ispirato e segnato la vita e le scelte di artisti, poeti, scrittori
e, sicuramente, di ciascun individuo.
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Recensione |
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