Nel cielo stellato / È il nostro fato
Anna Maria Guidi, l’ultimo trovatore
Ho fatto notte
a guardare le stelle
nel cielo, a frotte,
e mi sono fermato
su quelle più belle
che da sempre segnano il cammino
fra l’umano e il divino.
Sembrano poste a caso
nel blu di raso,
invece formano una pista
per l’acrobata e per l’equilibrista
del circo celeste:
e tu Anna Maria
- ballerina provetta -
ne conosci la via
e vai leggera
in quell’alto sentiero,
da circense perfetta
senza lasciare péste.
Ancora le guardo
come nella mia gioventù,
con la mamma e col babbo
che non ci sono più,
ma tornano sul labbro
e nell’eterno coro
ci sono ancora:
come la tua e la mia,
perché esse sono
l’umana memoria e dimora,
oh Anna Maria.
E se il grande circo stellare
dovesse poi chiudere i battenti
diciamo al padre:
anche se non ci senti,
per Te facemmo del circo un Altare
che rimanga oltre il tempo
del grande scempio dell’apocalisse
e il terremoto degli umani eventi.
E nel grande silenzio universale
rimanga come un canto, un muover d’ali,
e tutto trovi forma come prima.
Lasciamo al Padre, per far ciò la rima
perché la rima nasce dal silenzio,
può preferire il miele e non l’assenzio.
Per questo scopo
può far rimare il prima con il dopo.
Postscriptum per il creatore:
eretiche parole
per questa nostra danza
intessuta nel sole
(forse fu una vacanza
dal cristico che duole).
Ma tu non dare peso alle parole,
tu, nostro Padre: abbi ricordanza
per il povero amor che ti si vuole….
noi umani, figli, senza le tue mani
nell’eterna distanza.
(Trovatore
“Trobar” sarebbe il succedaneo del basso latino
tropare, cioè tropum, invenire, ricercare i tropi,
trovare nuovi significanti……)
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