Come un piccolo sogno
“È del poeta il fin la
meraviglia… chi non sa far stupir vada alla striglia”. Così scrisse Giambattista Marino
quattro secoli fa e così sembra ricordarci Roberta Degl’Innocenti in questo suo
ultimissimo lavoro letterario dove l’alternarsi di pagine in prosa e di pagine
in versi ci fanno passare da uno stupore all’altro in una miscela di favola e
poesia, anche se la partenza evoca una triste esperienza vissuta nella sua
città, l’alluvione del ’66 a Firenze.
Ma pure questa triste esperienza ha il suo risvolto
incredibile perché la ragazzina di allora, vedendo portare via dalle acque del
fiume tutti i suoi giochi e i suoi sogni d’adolescente, si ritrova accanto un
inaspettato regalo: il dono della parola che diventa gioco d’arte.
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