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Ci sono varie scuole di pensiero in merito al significato da
attribuire al concetto di critica letteraria e alle relative strategie di
indagine; ognuna ha la sua ragion d'essere e tutte, sia pure in misura diversa,
contribuiscono a esplorare l'universo complesso e variegato della scrittura che
è uno degli strumenti più sofisticati per rappresentare l'uomo e il suo esistere nel mondo. Antonio
Crecchia, poeta pluripremiato, accademico, traduttore, autore di monografie e
intellettuale di vasta esperienza, ama procedere con quella che, a buon diritto,
può definirsi strategia da laboratorio. La sua, infatti, si configura come
ricerca sul campo, analisi e valutazione del materiale, individuazione
meticolosa dei segnali che testimoniano la nascita, l'evoluzione e la
maturazione dell'artista di volta in volta esaminato.
A sostegno della qualità e della peculiarità delle procedure
messe in atto da Antonio Crecchia, può essere chiamato in causa L'evoluzione
poetica, spirituale ed artistica di Pasquale Martiniello, il saggio da lui
dedicato al poeta irpino da sempre impegnato nella difesa e nella produzione di
una poesia civile graffiante, coraggiosa, ironica, castigatrice, dotta,
originale e, soprattutto, caratterizzata da virile e dignitosa tensione etica.
Martiniello, artista che ha fatto della letteratura una potente arma di difesa
contro ogni sorta di malaffare e di sopraffazione socioculturale e politica, da
anni va conducendo la sua nobile battaglia in solitudine, come voce fuori dal
coro. Novello Don Chisciotte, sa di combattere una battaglia difficile e,
tuttavia, non si perde d'animo, insiste: non può arrendersi al degrado morale e
materiale che incombe sugli uomini e sul pianeta.
Antonio Crecchia, con l'umiltà tipica del ricercatore onesto,
pur nutrendo grande ammirazione per Martiniello, ne analizza la produzione
poetica con atteggiamento il più possibile distaccato, evitando ogni sorta di
caduta di tono o di umana debolezza. Ed è questa la ragione che lo spinge a
chiamare in causa quanti, da circa un trentennio si sono occupati e continuano
ad occuparsi del poeta mirabellano. Le valutazioni e le riflessioni degli altri
studiosi diventano, per Antonio Crecchia, un materiale su cui lavorare e con il
quale dialetticamente confrontarsi per venire a capo di una poetica che è stata
capace di rilanciare la poesia del Sud e che, nel contempo, ha saputo infondere
nuovo soffio vitale in una dimensione della letteratura che, nel corso degli
anni, ha rischiato di allontanarsi sempre più dalla realtà, perdendosi in
astrazioni e in virtuosismi sterili e ridicoli o, quel che è peggio,
lasciandosi addomesticare dalle ideologie fino a trasformarsi in belato di
consenso nei confronti delle classi politiche di volta in volta imperanti.
Il saggio di Crecchia, apprezzabile per l'acume critico con
cui è stato realizzato, risulta convincente anche per la scrittura sorvegliata,
limpida, efficace e in perfetta sintonia con la qualità e il messaggio presente
nella poetica di Pasquale Martiniello.
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Recensione |
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