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Ricominciamo da Gesù bambino

Rinnovarsi, riprendere in mano la propria vita per mondarne le scorie e liberarla dai lacci che ne condizionano il volo. Non ci si può abbandonare ai capricci di un vento marcio che sempre più tenta d’insinuarsi nel mondo, spargendovi semi di morte. Ricominciare, con vigore nuovo, dopo essersi nutriti alla fonte del verbo…

Franco Ferraresi continua il suo apostolato di cristiano in trincea, attivo e presente nella società di cui sa di essere parte responsabile. Sa, infatti, che mai deve smettere di narrare la buona novella, facendo un uso fruttifero dei talenti ricevuti. Perciò scrive: la narrativa gli consente di indicare, con più incisività, ai suoi stanchi e avviliti fratelli la strada da percorrere …

Questa volta affida il messaggio al libro Ricominciamo da Gesù bambino: lo consegna ai “Racconti di Vita” e ai “Racconti per la Vita” in cui rievoca l’infanzia, l’ adolescenza, le tappe della sua formazione con le creature piccole e grandi che gli hanno indicato la strada: perché il ricordo è l’ancora a cui “ci afferriamo per meglio capire il senso del nostro cammino”; perché aiuta a ricostruire “i momenti chiave che ci hanno riempito l’esistenza” e che “lasciano intravvedere la trama della Provvidenza…”.

Sulla scena de “I racconti della vita”, compaiono, in ordine sparso, Angelo, il camionista; le piccole Orsola e Giovanna che mettono sul presepe “un camioncino giocattolo” e “la statuetta di un Angelo; “nonna” Malvina e “suo padre” Candido; Cristina, pronta a “donare il suo midollo” a Giulia; l’amico Franco, “un bel ragazzo, schietto e gentile” di due anni più grande …

“I racconti per la vita” sono “pillole” di Vangelo riproposte come nucleo di storie edificanti, narrate con lessico adatto a essere compreso da tutti, soprattutto da un pubblico giovane, bisognoso di un viatico a illuminarne la strada. Anche i personaggi di questa sezione lasciano traccia feconda nel lettore. Tra i tanti: Ruben, che incontra, in una stalla, “la dolce figurina di un bambino e una giovane mamma bellissima, quasi trasfigurata dalla gioia”; Abdia, “il samaritano”; il “medico di Antiochia” che decide di “ricostruire la vita di Gesù”, raccogliendo testimonianze …

Il lettore si ritrova immerso nella parola di Cristo, che s’incarna nei protagonisti delle storie costruite con un abile impasto di vero e verosimile, presente e memoria, mondo reale e Civitas Dei da riedificare, ripartendo dall’innocenza, ridiventando “bambini”, imparando a donarsi al mondo e a farsi responsabili della tutela della Persona umana, al di là e oltre qualsivoglia barriera.

Gianni Ferraresi ha pienamente raggiunto il suo obbiettivo: per il vigore del messaggio e per la scelta sapiente e funzionale della semplicità del linguaggio.

Recensione
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