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In questa nuova pubblicazione Franco Orlandini ha voluto
offrirci una sintesi del suo pensiero, effettuando una selezione delle sillogi
in precedenza apparse sotto vari titoli.
Il volumetto è diviso per argomenti. Nella prima parte "Verso
il mare", da attento osservatore e con notevole padronanza linguistica, egli si
sofferma sullo splendore della marina nei suoi vari aspetti rievocando piacevoli
ricordi d'infanzia e meditando sull'eterno legame fra la natura e il destino
dell'uomo. "Simile al tempo, il mare | giovani prore attrae con la lusinga
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degli azzurri orizzonti e d'altre sponde; | intanto le consuma". (da p. 35)
La seconda parte è dedicata alle "Solitudini". Nei versi che
la compongono è racchiuso il tormento esistenziale dell'Autore che vive
attraverso i ricordi, l'irreversibilità del tempo che scorre impietoso e
cancella i sogni e le illusioni. "Ogni mio d s'inarca, | a sera, su un margine
abissale, | in silenziosa frana; | più non mi appartiene, | non è del mio
passato." "Ora più incerto cammina il viandante, | con la stanchezza che gli
stringe i passi, | dentro i vapori, a sera; attraversando | un luogo che si va
colmando d'ombre, | il mantellaccio si ravvolge al petto". (pp. 45 e 46) E poi il ritorno alla natura come estremo rifugio, nei versi
della terza parte "Sulle colline". "Vagando solitario, mi rivolsi,
| per non
perire, | ad alberi fraterni; | e suoni primitivi | distinsi; come monaco
paziente, | salutari per l'animo | scelsi fiori, radici". (da p. 67)
Riflessioni, colorate d'immagini, sensazioni ed emozioni che
quel mondo riesce ancora a dare ad un animo stanco per incitarlo a
trovare la forza di percorrere il faticoso cammino.
L'ultima parte è intitolata "Negli anni", ed è un ritorno
alla dura realtà, alla vicenda umana che lentamente si consuma, al tempo che
scorre ed ogni cosa dissolve. "Quanti giorni disposti con passione, | quasi fossero pietre,
a prolungare | un ponte che giungesse all'altra riva, | tra la foschia
intravista; nei mattini | cos a lungo sognata. | Presto ha ceduto il ponte. |
Dalla frana, superstiti, | ci accorgiamo, d'un tratto come il tempo | intanto
sia salito a logorarci. | S'è dileguata anche | la riva da sognare". E noi vorremmo fermare questo corso ritornare indietro nel
tempo, nei giorni felici e spensierati. Il ricordo accorato dei genitori fa
parte di questo mancato ritorno e denota l'avvertita perdita di una protezione
affettiva che, col suo venir meno, ha lasciato nell'animo una profonda
sensazione di vuoto.
Franco Orlandini ha voluto esternare il suo tormento
esistenziale servendosi della poesia e, pubblicando questa sua raccolta, ha
inteso renderne partecipi i lettori. Dall'attenta lettura dei suoi versi emerge
una sensibilità lirica non comune, sentimenti ed emozioni espressi con
raffinatezza linguistica e sincera partecipazione.
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Recensione |
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