| |
Questo autore, che già in Torbidi amorosi labirinti si era
inabissato nelle viscere del corpo, qui, nell'ostinata ricerca di Dio,
racconta la parabola come, scalando «il vero Orologio | originario della notte
dei tempi» che domina la volta celeste, l'abbia finalmente trovato, pur avendo
poi perso la favella.
Lo
Straordinario accade in una notte magata, quando si
fermano tutti gli orologi, il pendolo, campane e campanelli e il Tempo
scompare in un silenzio grave e il cuore batte spaurito. Fermi gli orologi, alberi, fiori e animali, tutto l'universo
si volge a guardare un punto del cielo di oriente dove si erge una guglia
appuntita ed eccelsa. Occhio alla stella fissa, l'Ordinario collezionista di
orologi giunge ai piedi di una muraglia ove si alza una torre, o campanile,
luogo dell'Intelligenza meccanica dove nascono le ore della vita e della morte.
Per inserirsi nel moto della macchina del tempo, varca
pertugi, scala la camera alta della torre, penetra nel vaso che cela
l'incomprensibile segreto dell'universo, ma poiché la macchina, gelosa di sé,
respinge gli intrusi, egli si assottiglia, passa fra gli ingranaggi «per entrare
nella sfera d'attrazione | inseparabile satellite di Dio | intorno al centro
della Sua perfezione».
Deciso a vedere il volto dell'Essere e a «carpire garanzia di
salvezza», il Collezionista di orologi» incontrerà l'Ermafrodito che lo
trascinerà con sé incontro alla grande Luce Sconosciuta; ed ecco «io vidi,
fratelli, infine io vidi | solo un attimo prima di perdere | per sempre questa
labile favella | ciò che forse non era ancora scritto | ch'io dovessi; poi privo
d'aiuto | caddi nel vuoto, come corpo morto cade».
L'affascinante avventura si conclude quindi al capitolo
quarantuno, quando il Collezionista d'orologi perde la favella, e tuttavia
nelle ultime due lasse, quando egli torna a rivedere le stelle, riprende la
parola per chiedersi se esista veramente il tempo e se la morte ne sia la vera
misura. Eterne domande degli uomini e dei poeti; e dell'uomo-poeta Scarselli al
quale è stato dato un tempo magico di invenzione e di scrittura.
| |
 |
Recensione |
|