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Notizie dalle Esperidi

Traiettorie sghembe

Presso l’editore Forum, è uscito un prezioso libretto: Notizie dalle Esperidi, di un giovane poeta che desidero segnalare per il suo indubbio talento, Paolo Ruffilli. A suscitare il mio interesse, devo confessare, era stata una sezione della raccolta, dedicata ad una visita al cimitero di Monterosso. C’era, insomma, per me una ragione sentimentale: il riscontro, di cronaca e di fantasie, legato a un luogo della mia giovinezza e della mia memoria. Mi aveva colpito come il giovane Ruffilli avesse dato dignità di poesia a fantasmi e figure di morti consegnati a poche frasi smozzicate e a solenni epigrafi. Insisto sul "come".

È il punto comunque decisivo che mi ha spinto ad andare avanti, oltre la lusinga per me del luogo caro, attraverso l’intero libro di Ruffilli. Il modo di questo giovane poeta mi è piaciuto: l’aver egli scelto la via della sottrazione, del togliere e del ridurre, per esprimere le cose del mondo e della vita. L’importanza dell’ellissi e dell’omissione, nella poesia moderna, è nota; per noi, poi, c’è l’insegnamento precocissimo di Giacomo Leopardi, maestro nell’indicare servendosi del vuoto. E, certo, Ruffilli ha fatto sua la lezione di Leopardi; in più, disegnandosi un suo percorso sghembo rispetto ai poeti del nostro Novecento. All’insegna del non dire, proprio per esprimere di più, Il modo di Ruffilli si affida a una specie di galleggiamento di piccole scaglie, piccole bolle che guadagnano la superficie salendo su in verticale dal fondo. E queste scaglie, nel loro minimo ingombro, nella loro rarefatta consistenza, riescono a rendere la realtà nella sua interezza. Il tutto, a tinte nette; con una amabile secchezza e una sua dolcezza un po’ risentita. Nel distacco, dunque; senza nostalgie o, peggio, tremori. Ma con partecipazione.

Forse sono nella posizione giusta per vedere le cose con imparzialità, nel panorama caotico della nostra poesia ultima e ultimissima; una posizione necessariamente d’arrivo e magari di fine corsa, per dirla guardando in faccia la realtà della mia vita. In ogni caso, credo di non essere lontano dal vero nel dire che, per il futuro, Paolo Ruffilli ci riserverà qualche piacevole sorpresa.

Rai Radiotelevisione italiana-Terzo Programma della Radio
22 gennaio 1977
"Discorso diretto", I, 1, 1978

Recensione
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