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Le poesie che mi
sono figlie

Poesia. Un’opera
omnia permette di farsi un’idea più completa su un autore e di seguirne le
mutazioni che luogo e tempo producono nella scrittura, espressione sopra tutto
in poesia di una individualità. Questo “mezzo migliaio” di poesie è la
testimonianza di un percorso intimamente coerente e nel contempo aperto a nuove
soluzioni, sia formali che estetiche.
Il volume si divide secondo una cronologia
non dettagliata ma sufficiente per una valutazione in progress. La sezione di
poesie infantili, siamo nel 1956 e l’autore aveva dieci anni, ne comprende solo
tre, ma già indicative di uno stile, pur tenendo conto degli evidenti
limiti imposti dall’esperienza. In effetti, se analizziamo con attenzione questi
versi, vi troveremo in nuce taluni elementi che ritornano, ovviamente con
altro spessore, nelle opere della maturità, per esempio il concetto di
rondini, di una lirica a cui Castelli dovrebbe essere particolarmente
affezionato essendo la prima.
Per esempio, il terzo verso denota già una
spiccata originalità, ancorché circoscritta a un lessico peraltro idoneo all’età
dello scrivente. Taluni cambiamenti sono già ravvisabili nella seconda parte
“fino intorno ai vent’anni”. Si vede che il poeta ha fatto tesoro delle nuove
acquisizioni, integrandole in un contesto personale e rapportando ogni
testo-forma alla funzione che deve svolgere, e ciò caratterizza ciascuna poesia
in una sua dimensione, pervenendo a quel ‘microcosmo’ capace di espandersi oltre
la sfera individuale.
Qui siamo già negli anni sessanta, periodo ricco di
fermenti sia sociali che politici, i quali talora in modo non esplicito
influiscono sulla scelta dei soggetti. Non poteva risultare altrimenti: la
tematica si dirama in tutte le direzioni della condizione umana e del vivere
civile. Coloro poi che osservano una produzione poetica sotto l’assunto tecnico,
senza dubbio troveranno numerose proposte che, pur lasciando piena libertà ai
modelli espressivi, trasmettono un proprio ritmo in una versificazione sempre
mobile e riferita anche a valori costruttivi.
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Recensione |
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