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Per un brillìo di
stella. Poesie sul Natale

Poesia. Anche
questo ultimo lavoro dell’autore è su un tema, che tuttavia lascia libera
l’immaginazione per la vastità di significati e le possibilità che tale tema
contiene. Ancor più che in Senhal e la rosa la tecnica si è semplificata,
né poteva essere altrimenti per via del messaggio che la nascita di Gesù
propone. Al più ci può essere un adattamento fonetico, per esempio nella
contrazione: “e su e giù pel cielo”; evidente che l’articolazione per il
avrebbe interrotto il ritmo giambico del settenario.
Quale fondamento
dell’Evento è la Stella, la cui simbologia si è riflessa notevolmente pure in
campo profano per il suo senso trascendente o ideale cui affidarsi (Leonardo).
Ma due aspetti, in apparenza coperti dal dato evocativo, si pongono
all’attenzione: quello metafisico e quello musicale. Inutile dire che la
religiosità del Natale si crea anzitutto su una struttura proiettata nel futuro,
ma ciò non inficia il valore iniziale, la purezza di quella nascita, la
riflessione indotta per acquisire maggiore spontaneità nel nostro rapporto con
gli altri, e la parola di pace che sorge con immediato rilievo: pace a tutti gli
uomini di buona volontà (non dimentichiamo quest’ultima parte). Il tempo perciò
appartiene alla metafisica.
Il tempo non tempo che Sato prospetta risale, almeno
in parte, alle considerazioni di sant’Agostino (Confessioni) e con le
nuove acquisizioni dell’astrofisica diviene perfino circolare, come
pensavano gli anulari. Ma può tornare indietro? Altro elemento da
affrontare il silenzio, quasi impossibile se non in una dimensione
divina. L’amore di Dio scende sul vuoto delle cose: in sostanza, per chi
intende aprirsi alla totale conoscenza, il Natale coi suoi riti tradizionali ci
spalanca le porte della scienza ultima. Se pur con minore incidenza, la musica
quale fenomeno fisico, ma soprattutto emotivo, è qui presente a ogni piè
sospinto: dal suono celeste al flauto (e ci sovviene la danza
degli spiriti beati).
Quasi al centro di questo pregevole volume – tra l’altro
arricchito dalle immagini di Luigino Sato, padre di Giovanni – vi è la partitura
del testo E se improvviso un Angelo a Natale, messo in note da Andrea
Pace. La natura invece si identifica in particolar modo con l’albero,
segno di vita. Una parte possiede pure quella che potremmo chiamare
terrestrità, il Babbo Natale o i pastori. Ogni aspetto del Natale è quindi
presentato dal poeta per invitarci a comprendere più a fondo la bellezza
dell’Evento: un libro perciò che, oltre al valore intrinsecamente artistico,
possiede una valenza religiosa ed etica.
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Recensione |
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