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Affari di cuore
Gran bel libro questo Affari di cuore di Paolo
Ruffilli (Einaudi), da una parte pronto per il lettore che abbia voglia di
leggere un testo vero, e dall'altra un forte esercizio in quella zona, così
trascurata – mi sembra – dalla poesia italiana oggi, che si situa, lodevolmente,
fra senso e pensiero.
Perché Affari di cuore è sì una fenomenologia
dell'amore, però è anche (non inevitabilmente ma per capace metodo di pensiero e
di scrittura) una antropologia di chi si trova in stato d'amore (full in love,
dicono bene gli inglesi). Maschio o femmina Ruffilli coglie bene, ogni volta, il
bersaglio. Può essere anche parafrasato un titolo italiano di Wallace Stevens:
nel suo caso, “L'amore come meditazione”. Non quindi una meditazione sull'amore
ma la possibilità dell'amore, dimostrata in questo testo di Ruffilli, di essere
una forma di meditazione. Attraverso la carne, Paolo Ruffilli, nelle sue poesie
arriva al dunque, e il dunque è il nucleo di pensieri ed emozione (di scoperta
ed esplorazione) che sono due amanti. Poi, cosa bella, in questo libro c'è molta
quotidianità che reagisce spontaneamente, come una situazione chimica, con
l'alto.
Credo si senta la lezione dei metafisici inglesi di cui Ruffilli è stato
traduttore. Mi fermo qui. È solo per dire in breve che Affari di cuore
mi è piaciuto, spiegare il perché, confermare che è un libro più unico che raro
e che avrà una sua lunga strada da fare e la farà.
Bologna
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Recensione |
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