| |
Parole Ricercate con il cuore
La poesia esistenziale, quella che ripropone
i valori oltre la scissione
Il Croco di Aprile 2017 si apre con “Parole ricercate con il cuore” di Pasquale
Montalto (Terzo premio Città di Pomezia 2016), dottore specializzato in
psicoterapia analitica esistenziale, psicologo psicoterapeuta e fondatore del
Movimento della Poesia esistenziale (MPE) che con questa silloge rivela
l’importanza di una poesia attinente alla vita, non solitaria e solipsistica,
che stabilisce un colloquio con il lettore oltre l’efferato individualismo di
oggi. Colloquio dato anche da una chiarezza espositiva, che non scende, però,
nel banale prosastico ma si mantiene vigile nella sonorità di rime irrelate come
in Terrore “(…) s’invertono i poli / poche sono ancora le parole
dell’amore / il cuore rimane infuocato d’ingiustizia” (pag. 15)
Come il poeta culturale quello esistenziale è chiamato verso quel comune impegno
di renderci compartecipi delle strutture del sociale e di evidenziare, nello
stesso tempo, come la forza lirica possa essere salvifica nel trasmettere i
valori come amore, fratellanza e civiltà che sono il vero scopo di fare arte
oggi.
Montalto è convinto che la poesia può dare ancora molto a un’umanità esacerbata
dai conflitti e dai vuoti esercizi della post-modernità affabulativa e
incoerente, rieducando gli individui a un equilibrio che la società cancella, in
sostanza fare poesia esistenziale significa adoperarsi verso uno scopo
psicologico di rinnovo della personalità umana
La poesia rispetto alla narrativa ha in più questo potere: il potere di
riabilitare la nostra parte nascosta, rendendoci consapevole di noi stessi e
eticamente a reagire in funzione di questa positività. In una dimensione corale
la lirica esce fuori dal proprio cantuccio facendosi carico dei problemi reali
come ha osservato, nella prefazione, anche Domenico Defelice “La vita, almeno ai
nostri giorni, è puntellata da incubi mostruosi, quali la strage al Bataclan di
Parigi; la “gente depressa”; i “cadaveri / per le strade cittadine”;
le Vite bucate”, cioè le droghe; l’arte annientata, resa polvere
“Sotto il fuoco dei picconi” (espressione, quest’ultima assai efficace,
perché evoca armi automatiche che sparano e la ferocia dell’azione). Un mondo
violento, insomma, nel quale la “morte democratica” scorrazza ghignante
per le “Insicure strade democratiche”, (da “Denunciando i drammi,
Montalto canta la vita”, D. Defelice, op. cit. pag. 2). Il canto della vita
oltre le barriere, è un canto che ci invita a riflettere sulla funzione della
poesia nell’era tecnologica, sull’importanza di una comune fratellanza nella
trasmissione di quei valori sentimentali e cultural insabbiati dal progresso
E’ in questa funzione, oltre l’individualismo che la lirica assolve il suo più
alto compito
| |
|
Recensione |
|