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Diapason!
Sono entrata in
contatto con l’autrice del manuale quando stavo cercando strumenti che mi
consentissero di
gestire il mio inserimento in una classe difficile e per questa ragione ho
seguito il
suo corso di
aggiornamento su comunicazione efficace e gestione dei conflitti. Sperimentando
in
classe le attività
sullo sviluppo dell’intelligenza emotiva contenute in “Diapason!”,
mi sono resa
conto di quanto le
strategie didattiche fossero la premessa necessaria a ciò che avevamo detto e
fatto
nel corso. Infatti,
come insegnante, mi sono trovata a riflettere su un tema che mi sembra centrale:
nella scuola oggi
abbiamo a che fare con bambini "nuovi" che ci pongono davanti a problemi
"nuovi", problemi che
attengono al nostro modo di vivere e di intendere la scuola. Per esempio:
come stimolare la loro
attenzione, come attivare processi di apprendimento che loro stessi possano
sviluppare in modo
consapevole e personale? Nella classe difficile di cui riferivo all'inizio,
abbiamo
sperimentato con la
collega un percorso laboratoriale di alfabetizzazione emotiva sulla rabbia,
ispirandoci sia alle
unità della Sezione 13 di
Diapason!,
sia alle conoscenze acquisite durante il
corso. E' stata
un'esperienza che abbiamo anche documentato per iscritto e che ci è servita
molto per
capire le dinamiche in
gioco nel gruppo classe e per arrivare alla consapevolezza della diversità
emotiva come valore
condiviso.
L'elemento
fondamentale su cui il libro aiuta a riflettere, secondo il mio punto di vista,
è la
necessità di lavorare
sui curricola e di creare quella didattica laboratoriale di cui tanto si parla
adesso. Il lavoro di
progettazione che vi è esposto è un modello utilizzabile per quanto riguarda il
cambiamento richiesto
dall'applicazione delle
Indicazioni nazionali
per i Piani
di studio
personalizzati: scelta
degli obiettivi formativi, atteggiamento laboratoriale della progettazione
didattica,
documentazione e valutazione. In più è proprio rivedendo il nostro approccio
alla
didattica, che potremo
migliorare la comunicazione in classe e quindi il clima relazionale, potremo
cioè avvicinare i
nostri codici a quelli di questi "nuovi" bambini che ci pongono problemi ai
quali
dare risposte
innovative. La valorizzazione che questo libro fa delle intelligenze multiple
degli
alunni, unita allo
svolgimento, nel suo impianto, di vere e proprie unità di apprendimento, mi
fanno
riflettere sui temi
che stiamo affrontando adesso in vista del cambiamento richiesto dalla Riforma.
Le procedure
metodologiche suggerite nel manuale possono rappresentare un modello da
utilizzare
in modo flessibile e
autonomo nel fare scuola quotidianamente.
Tutti noi insegnanti e
collegi di docenti siamo adesso impegnati in questo lavoro, nella
discussione in ogni
scuola su come applicare la legge 53 e quindi sulle
reali
modalità con le quali
tradurre le
innovazioni richieste. Non è un lavoro da poco, per questo ben vengano manuali
come Diapason!
che ci aiutano a
cercare e ci stimolano a creare una nuova geografia cognitiva dove la
valorizzazione della
diversità diventa l'elemento cardine sul quale impiantare un nuovo modo di
fare scuola, modo che
non riguarda solo l'insegnamento dell'italiano L2. Ecco perché un libro inteso
come sperimentazione
per l'insegnamento dell'italiano L2 può diventare una proposta di rottura di
metodo spendibile per
qualsiasi revisione curricolare.
(Maria Laura Pierattini, Secondo circolo didattico di Scandicci, Firenze, 2003)
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Recensione |
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