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L'universo parallelo degli acquatici
L’instancabile Veniero
Scarselli ci propone un’ulteriore prova della sua ricerca personale, che unisce
l’amore per la poesia alla passione scientifica per creare dei mondi fantastici.
In ogni suo poema s’inoltra in situazioni paradossali e metafisiche, ma dietro
alle fantasie e alle metafore vi è sempre la condizione umana: un viaggio
attraverso la psiche, le paure, i sentimenti, le incertezze, il bisogno di un
possibile Dio, ecc. Il poema L’Universo Parallelo degli Acquatici prende spunto
dalla Meccanica quantistica e la relativa “Teoria degli universi paralleli”
(secondo cui esistono mondi paralleli al nostro) per introdurci nell’elemento
“Acqua”. Anche la chimica e la fisica danno rilievo alla struttura dell’acqua,
capace sia di memorizzare sia di aggregare le molecole proprie con quelle
estranee; possiamo perciò farci condurre nel nuovo straordinario universo.
Quest'ultima avventura di
Scarselli segue quella descritta in Ascesa all’Ombelico di Dio, e l’inizio della
scrittura si aggancia alla fine del poema precedente quando egli fugge
precipitosamente dal cordone ombelicale di Dio per ritornare nella sua amata
dimora terrestre. Succede invece che si ritrova nel “Regno Acquatico di un altro
universo", salvato da una “Donna Acquatica", la quale gli spiega che sinora è
stato preda di una grande illusione. Infatti, sia la sua nascita terrena, sia il
suo viaggio nel cordone ombelicale di Dio in realtà non sono mai esistiti, ma
creati dalla “Grande Madre Acquatica". Si rende conto così di essere una
molecola annessa a un “universo di obbedienti molecole” nel quale potrà
calcolare “la statura raggiunta dall'anima".
Il dettato continua a
snodarsi in pensieri profondi che determinano la sua conoscenza scientifica e che
s’intersecano con un tono a volte ironico, ma sempre intenso. Non volendo
credere a ciò che gli è scrupolosamente spiegato dalla “bella Acquatica", il
poeta si ribella arrivando persino a rinnegare Dio: e allora ch’Egli sia
stramaledetto / nel più alto dei Cieli e delle Acque / da questo nano privo
d’anima e di spirito, Alla fine però la sua rabbia si placa sino a ringraziare
gli Acquatici, pur rodendosi ancora per aver perso … l’idea / cosi potentemente
abbagliante / che si chiamava Altissima Luce.
Questo è solo un cenno
dell’avvincente nuovo lavoro di Scarselli, poiché solo addentrandosi nella
lettura, si possono cogliere i dettagli della sua grande immaginazione, che
incorpora concezioni fisiche e metafisiche, scientifiche e fantastiche, reali e
metaforiche, e cosi via. Il tutto, per farci entrare in un possibile nuovo
mondo, creato dalla sua mente ingegnosa e dalla sua grande vena poetica.
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Recensione |
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