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I graffi della luna
Sensualità e mistero, sogni e
slanci … e la luna, il “pianeta” dei poeti. Una luna che da sempre regola i
cicli delle stagioni (le “maree” direbbe Morgana …) e che per una donna è la
dimostrazione evidente che tutto nel cosmo è legato da un filo trasparente.
Roberta ripercorre questi fili, incurante dei graffi che possono venire a
incidersi nel cuore e nella memoria. La pallida Selene torna spesso nella
raccolta e par che sia sempre lì a scrutare nella notte. “I graffi
della luna si confondono – scrive nella chiusa della poesia che dà il titolo
al libro – sono farfalle adulte, la cantilena | dolce della neve, due
labbra rosse | invito sulla pelle. | Un sogno di coralli sulle
mani”. E ancora “La luna è privilegio dei poeti, | s’indigna
inquieta, meretrice strana, | languida cortigiana delle note, | principessa di
versi e di canzoni“ questo in “La rotta delle stelle” un sogno
che continua “Convincimi nel seme del silenzio, | il sorriso, lo sguardo,
l’inchiostro | del pennino, la rotta delle stelle | come viaggio, un senso nuovo
| un desiderio antico”: Ai versi così levigati e quasi surreali si alternano
sussulti di passione: “Le tue labbra indiscrete sono fiori di campo, | come
il cielo che trema e si perde | sopra bocci carminio. | Nel silenzio, la luce”.
Tra amore e sogno, dunque, come padrona la sfuggente ed eterea luna. Ma anche
compagni di viaggio, maestri di poesia come Fabrizio De André, cui è dedicata
una delicata e forte poesia, oppure De Gregori. Un coacervo di riferimenti
culturali che vanno da echi di classicismo a linguaggi moderni, tra miti ed
esperienza.
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Recensione |
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