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Senz'alfabeto

La silloge poetica, dal titolo inusuale Senz'alfabeto di Anna Maria Guidi, è animata da un lirismo espressionistico dal raffinato cesello linguistico in cui la parola icastica si fonosimbolizza in semantiche ricercate, innovative sul piano inclusive ed esclusivo. L'instabilità dell'esistere nelle sue distorsioni – come si evince dalla copertina che denota una consonanza allusiva con la visionarietà corporate di Francis Bacon – erompe in incisivi andamenti dagli intarsi lirico-surreali per sublimare l'essere nella dialettica tra ragione e sentimento.

scoperchiata la pentola dei giorni

Le intensità emozionali si innervano in metafore studiate, esacerbate, inquiete dai vissuti scarnificati che si assestano in confortanti pause naturalistiche di estatico respiro. L'anima ecologica si immerge in acute esplorazioni dai richiami faunistici in ecosistemi ricreati secondo alchimie linguistiche di evocazione biologica: le presenze zoomorfe si stagliano in ambiente mediterraneo, catturate dallo sguardo empatico che tutto include sul piano antropologico tra vita e morte.

...nell'amplesso incarnale del mondo

Il polimorfismo lessicale si flette nella pluralità delle ispirazioni per accorpare scolpiti grafismi nei meandri psicologici secondo plurime interrogazioni di senso, nella polifonia di assonanze e dissonanze. Sapienza, ironia, illuminazioni si addensano nelle trame di forgiati vocaboli che si raggrumano in assunti concisi dalle innovative soluzioni formali, sovescio l'acrobatico basto della mente / in nervi di giunchi di parole.. e la visionarietà esistenziale raggiunge apici di alogica metafisica di sapore onirico: !'amniotico naviglio del sogno: ...ll plenario senso del di-segno / disseminato nella fossile marea / dei giorni navigati per inseguire / la liberty del sogno che bisogna /al dissoluto convegno con la vita.

Anna Maria Guidi, poetessa e saggista, sorprende come sempre per il suo acume lirico e la sua creatività nell'offrire uno straniamento linguistico e semantico di audace e veridica evocazione, al passo con i tempi, per captare quei segni della postmodernità "liquida" che registra, mediante la visionarietà dei codici, le ansie del vivere o meglio le nuove solitudini dell'uomo globale nell'era del digitale.

Recensione
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