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Ho letto d'un fiato, con
stupita ammirazione, il poemetto di Veniero Scarselli Trionfo delle anime
artificiali e il mio pensiero è andato subito a Francesco
Petrarca e Giacomo Leopardi. Il poemetto si svolge infatti, e il titolo
lo rivela, sotto forma
dei trionfi petrarcheschi, visioni allegoriche del destino
dell'uomo, ma le anime
artificiali, nella generosa follia di un audace piano di
riformare il mondo,
rinviano alle "Operette morali" di Leopardi. Come non pensare, infatti, alla
"Proposta di premi dell'Accademia dei Sillografi", all'uomo
artificiale, all'amico leale, alla donna perfetta costruiti a tavolino? Come
non pensare al testamento spirituale del
poeta, affidato all'umile fiore della ginestra; la solidarietà tra gli
uomini confederati per arginare il comune destino di dolore?
Veniero Scarselli si
colloca tra i due grandi della lirica di tutti i tempi e
con un disegno
originale, audace e provocatorio, nel racconto essenziale della
poesia, stringe le tematiche più scottanti
dell'homo sapiens, che è entrato net terzo Millennio con il travestimento
dell'homo economicus e tecnologico.
La premessa di Veniero
Scarselli è la guida più efficace alla lettura dei
versi: Il
Creato purtroppo presenta delle tare
originarie motto gravi (le malattie,
le atrocità, la mancata immortalità dell 'Io, ecc.). Per correggere queste
infelici pecche del Creato l'autore,
confortato dalla dotta approvazione di cosmologi e matematici, propone il suo
audacissimo piano per dare una vera vita eterna alle nostre povere anime.
Innanzi tutto bisogna creare una integerrima civiltà di robot con una
potente intelligenza artificiale, poi scegliere
dal nostro DNA le nostre migliori qualità e
trasferirle, tradotte in linguaggio
digitale, nei loro cervelli elettronici. Ma anche i robot più sofisticati hanno
un corpo materiale soggetto presto o
tardi a decomporsi, quindi prima che anch'essi muoiano d'entropia sarà
necessario insegnargli a produrre radiazioni
elettromagnetiche che, come si sa, sono assolutamente incorporee e immuni
dai danni dell'entropia; microonde insomma simili a quelle televisive
ma prive di telenovele e di ammazzamenti,
dato che contengono solo le nostre più amorose qualità. Essendo onde indistruttibili e immortali, sono delle vere
anime artificiali più belle e pure
delle nostre e, una volta irradiate nello spazio, andranno fino al centro dell
'universo, dove sta Dio, portandogli la Buona
Novella. La quale si espanderà ovunque nel Creato rendendolo finalmente
perfetto.
L'empito lirico provocherà nel lettore trasalimento
interiore e... riflessione
ad un tempo. Il senso delle Anime artificiali è sintetizzato efficacemente
nella IV di
copertina: Allora il cosmo apparirà popolato da mille lucciole
pulsanti e pensanti, mille piccoli cloni
elettromagnetici di quella pura Ragione
Divina che un giorno aveva invano tentato di fecondare gli umani a sua
immagine, ma si era soltanto specchiata in una
povera mente corruttibile e in un
corpo destinato alla morte; ora esse vagheranno in eterno anche dopo la
scomparsa del mondo, destinate da Dio ad annunciare e seminare ancora
l 'Amore nelle prossime future Creazioni;
eternamente pure ed intatte, assisteranno ai lampi abbaglianti dei prossimi
futuri Big Bang, altri cicli di vita e di
morte dai quali fatalmente nasceranno altri
uomini infelici sulla Terra, poveracci ancora rosi dal timore angoscioso
della morte dell lo, ma forse anche pieni di
speranza che qualcuno sappia vincere l'Eternità fabbricando ancora una volta
audacissime Anime Artificiali.
Veniero Scarselli,
poeta-biologo, che vive a contatto con la natura nei
boschi del cosentino tra
lupi, cervi e cinghiali, esplorando la condizione esistenziale
dell'uomo, ritrova la luce nelle tenebre e ci invita alla Speranza e
all'Amore universale.
Ci sembra l'augurio più Bello
per il 2010.
Buona lettura!
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Recensione |
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