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Danny Boy
Un libro corposo, cinquecento pagine in cui la vicenda si
snoda da Venezia a Milano, Losanna, Parigi, Londra e in giro per l’Europa fino
ad approdare oltre oceano, negli Stati Uniti. L’inizio del romanzo vale tutto il
libro, una prosa poetica ineffabile per dire in modo efficace e del tutto
inusuale la venuta al mondo del protagonista, il Danny boy del titolo.
Daniele, detto Danny, è un ragazzo veneto come tanti, di
famiglia borghese, dopo un’infanzia felice, da adolescente si trova sconvolto
dalla separazione dei genitori. Deciderà di reagire a una situazione di disagio
e sconforto e si trasferirà all’estero per completare i suoi studi, mettendo
insieme molteplici esperienze e variazioni di percorso, incontri, scontri,
amori, delusioni. Un libro sui giovani, sulla crescita e la maturazione verso
l’età adulta, con i primi rudimenti di amicizia e le schermaglie amorose, alle
prese con identità sessuali da scoprire ed equilibrare. Molti personaggi vanno e
vengono in rapporto fra loro, si evidenziano i rapporti tra genitori e figli,
tra generazioni diverse e opposti modi di vedere le cose e intendere la vita. Il
tutto viene delineato con la presenza sullo sfondo del quadro politico degli
anni Settanta e Ottanta, con accenni ai problemi di quelle epoche, terrorismo
compreso. Anni nei quali Danny boy diventerà l’uomo della Storia.
L’autrice Marilla Battilana, già docente di letteratura
inglese all’università, è artista poliedrica, nota sia come poeta e scrittrice
con all’attivo decine di pubblicazioni, sia come pittrice e artista visiva. Ha
avuto esperienza del mondo dell’accademia e conosce bene il mondo dell’arte,
tramite i protagonisti del suo romanzo offre uno spaccato di come funzionano
certi meccanismi all’interno della società e all’occorrenza non esita a
criticare certi equilibrismi e certe pratiche poco ortodosse. La sua è una prosa
sciolta e disinvolta, doviziosa nei particolari e nelle descrizioni di ambienti,
con una ricerca approfondita di pensieri e retropensieri dei personaggi, resi
con termini appropriati e ricchezza di aggettivi. Un’opera singolare, assai
diversa dalla narrativa alla moda così diffusa.
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Recensione |
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