I fantasmi della Gipsoteca
Canova sensuale
È proprio vero: Paolo Ruffilli ci fa scoprire il
temperamento romantico di Canova, che non ci aspettavamo anche per antico
pregiudizio legato all’involuzione del neoclassicismo. E ce lo fa scoprire in
questo suo nuovo libro, per molti aspetti sorprendente: I fantasmi della
Gipsoteca (Biblioteca dei Leoni).
La Gipsoteca è il museo di Possagno, patria di Canova, dove
sono raccolti e custoditi i gessi attraverso i quali lo scultore è passato per
realizzare le sue opere marmoree. E, nella Gipsoteca, è ambientata la
sceneggiatura che è il cuore del libro di Ruffilli: un vero e proprio testo
teatrale che è servito da base nella realizzazione di un lungometraggio
televisivo con la regia di Sandro Bolchi.
Al centro della sceneggiatura, una giovane ragazza, la
protagonista, che va alla Gipsoteca per verificare le sue incerte conoscenze
relative a Canova per dedicarsi prevedibilmente a un approfondimento successivo.
Ma, intanto, ecco la scoperta di un artista che lei non immaginava così
interessante e vivo, con una sensualità e a una passionalità che ben poco hanno
a che fare con le ingiuste accuse di freddezza e di distacco rovesciate addosso
allo scultore nel corso del tempo.
Ha ragione Bolchi nella prefazione a parlare di un “piccolo
capolavoro” per questa sceneggiatura di Ruffilli che ci svela nella purezza
delle linee, delle forme e dei colori “quel fascinoso soffio vitale che anima i
corpi degli uomini e, in particolare, delle donne” nelle statue dello scultore
di Possagno.
Completano la ricchezza del volume una vita di Canova, uno
scritto sul suo metodo di lavoro, una serie di giudizi sull’opera dell’artista,
una captante scelta di foto in bianco e nero, oltre all’elenco completo delle
sculture e alla bibliografia.
Da consigliare agli amanti dei libri misti di testo e di
immagini, all’insegna della creatività.
giugno 2015
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