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Viaggio a Terranova con neri
cani d'acqua
Tre viaggiatori di versi ai
confini del mondo
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Vicina eppure diversa rispetto
all'ultima esperienza di Conte, appare nel suo complesso la poesia di Rossano
Onano, che raccoglie il meglio della sua produzione in un volume antologico:
Viaggio a Terranova con neri cani d'acqua, di grande rilievo. Ogni libro di Onano, come ricorda Maria Grazia
Lenisa nella prefazione, è anche la storia di un viaggio che appare senza “meta
finita”; e il titolo del volume ne sottolinea il carattere di “opera aperta”,
con la sua simbologia tra una meta che sembra definita (Terranova) e il suo
risvolto invece senza confini di “terra nuova”, altra e ulteriore. Da questo
viaggio nello spazio e nel tempo, si distende una fluidità fantasmagorica di
coscienza; in un continuo alternato, che dilata improvvisamente il flusso
eruttivo delle immagini in cali e pause di ritmo. La poesia di Onano è specchio
esemplare di quella condizione psicologica che continuamente si divarica nel
groviglio del pensiero, che è il groviglio stesso dell'esistenza, in cui si
agitano tutti i motivi e tutte le occasioni, l'amore, la morte, il tempo, la
sofferenza, la natura.
8 febbraio 1993
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Recensione |
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