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Il canto stonato della Sirena. Racconti di una città smarritaPassione per suo lavoro e tranquillità. Queste le sensazioni nell'incontrare Monica Florio, nei ruoli di scrittrice, giornalista e operatrice culturale. Attenta alle tematiche del disagio, dell'emarginazione e dell'inadattabilità del ruolo dell'uomo nella società attuale, ha voluto narrare le sue impressioni nel libro Il canto stonato della Sirena, edito da Il mondo di Suk Libri. Si tratta di una raccolta di 26 splendidi racconti, dai titoli accattivanti, che rivelano le emozioni vissute da antieroi che si trovano a vincere nonostante la loro condizione di eterni outsider.
«Mi soffermo su realtà quali l'autismo, la sindrome down, la disabilità che emarginano dalla vita sociale nonostante chi le vive si nutra di sogni e aspirazioni affini a quelli della gente comune. La sfida era raccontare l'emarginazione ritraendo personaggi in cui chiunque si può riconoscere. I miei personaggi sono degli antieroi ma non degli sconfitti e, nonostante lo svantaggio iniziale, riescono sempre a raggiungere i loro obiettivi». Monica Florio ha voluto conciliare sorriso con la riflessione, passando per quei paradossi dinanzi cui solo la realtà può metterti. Si tratta di una raccolta formata da storie dalla lunghezza soggettiva e raccontate sia in terza che in prima persona. Quest'ultima scelta e stata necessaria, ad esempio, in "Round finale" che racconta dell'omosessualità repressa. «il racconto — come sottolinea la giornalista — è la lunga presa di coscienza, quasi sotto forma di confessione, di un cinquantenne che da anni non frequenta più nessuno. Sul finale, dopo essere stato deluso da una realtà televisiva popolata da personaggi fasulli e ambigui, prende la decisione di allontanarsi dalla casa di famiglia che incarna trionfo della tradizione e di un'educazione superata. Quest'uomo non più giovanissimo sceglie di essere se stesso nonostante l'età, decidendo di abbandonare vecchio per andare incontro al nuovo». Sono tutte personalità piccole borghesi appartenenti ad una Napoli umile, la Napoli delle zone antiche del centro storico. Quelle zone, che non sono molto frequentate dagli scrittori, in cui si muovono quei personaggi comuni che non noteremmo se non per la loro particolarità. Come ad esempio, ricorda l'autrice, Tonino 'O femmenella che rappresenta l'omosessuale anni '70, col capello finto.Lui, come tutte le altre personalità, in realtà denota una forte dignità perché «chi soffre merita rispetto anche se viene spesso deriso». Tutti meravigliosamente coinvolgenti. L'autrice Monica Florio è affezionata particolarmente a due dei ventisei racconti contenuti in Il canto stonato della Sirena. «Dei miei racconti amo quelli ironici, i più difficili da inquadrare. "Eroe per un giorno" e "Anime gemelle" sono storie che hanno come comune denominatore disadattamento. I protagonisti sono individui particolari coinvolti in avventure sospese tra la realtà e la fantasia. In "Anime gemelle" rappresento uno scrittore - vittima dell'ossessione per la chirurgia plastica - che ha come unico amico un essere non proprio umano. Il limite di questo scrittore è pretendere di poter plasmare questo suo compagno, che è un po' suo doppio, al punto da snaturarlo. In "Eroe per un giorno" un giovane praticante presso uno studio di avvocati, patito dei supereroi, si ritrova a vivere un'avventura surreale su una metropolitana dove si imbatte in un individuo - Tatuato – che e prototipo del bullo. Nonostante non sia un proprio forzuto, riuscirà a sconfiggere il cattivo di turno». Monica Florio presenterà nuovamente suo libro all'Associazione Lucana "Giustino Fortunato" al Vomero, in Via Raffaele Tarantino n.5, sabato 24 novembre alle 17:30. Si evidenzia l'autorevole partecipazione di Ermanno Corsi all'evento. |
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