Nello
stile che ormai da anni contraddistingue questo poeta ecco una nuova raccolta
di cinquantuno composizioni, tutte ben levigate ed armoniosamente redatte. Un
continuo rincorrere le figure femminili che sembrano apparire e sparire nel
gioco delle ombre e delle luci, e che il pensiero cerca di avvolgere per poter
comprendere le fatture profumate del sorriso e della gioia.
La musicalità del verso è qui tutta tesa ad un ritmo
rapido, il fulminare delle parole sorprese a dirci speranze o lontananze,
ritorni o rimembranze, assenze o delicate attese, prima che il tempo possa
deteriorare quel che resta del vissuto.
Le immagini si accumulano, non si sovrappongono, sembrano
trovare una loro sistemazione nella proiezione di una qualche storia, che
accompagna l'autore tra i sussulti del cuore ed il timore della nevrosi.
E questa una poesia che chiede ragione a se stessa di
esistere, per procedere a volte nella inquietudine : "In questa solitudine
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senza parole | tu non sei più. | La sabbia del torrente | è ancora là, | ma il
tempo ha cancellato | i tuoi capelli | e il tuo fresco sapore. | Fanciulla
antica, | la terra | dei tuoi passi | è coperta di nebbia." (p. 38), a volte
nella luminosità dell'indecifrabile : "...Ma la notte cancella | ogni incanto:
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non ha carezze | o parole segrete.| Meglio crederla un'amica | che passi
cantando | e ti voglia abbracciare." (p. 52). Una armonia che si affaccia con
l'occhio attento e che sembra trovare ristoro nell'affondare tra le pipe e gli
squarci di un affresco.
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