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Un lungo armonioso viaggio attraverso sconosciuti richiami di
sole, di mare, insidiose pietre infuocate.
Il sottotitolo avverte (romanzo lirico) che il racconto sarà
steso secondo ura tessitura particolare e in molte pagine il ritmo cede il passo
ad una evidente allusione di prosa. L'Oasi di Abu Hassan apre e chiude
l'impresa di una vela temeraria, che riesce a solcare i ricordi, la notte
tenace, le arroganti verità profanate, le sigle interminabili di veglia, "che
contempla il mare | dimenticato da tutti | sulle pietraie di un'isola | muto
come cane ammalato (p. 83)
Una scrittura trasparente, (opera prima), cardinata ad una matrice ben
disposta alla favola.
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Recensione |
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