L’universo parallelo degli Acquatici
Veniero Scarselli non è
nuovo nella fantasmagoria luminosa dei poemi, inseriti sempre nel ritmo di una
poesia ricca di illusioni e fascinazioni, e scritti così come fluisce il fiume
inarrestabile del pensiero.
Nel rincorrere fantasie e controfigure eccolo con
argomenti funambolici per teorie, da ripresentare al tocco della penna. In cosa
credere se le teorie stesse si fanno parola nel verso asciutto e subitaneo,
diversamente attratto dalle novità che sbocciano numerose nella continua
ammirazione delle evoluzioni?
Nella invenzione affabulatrice dell’universo
intero, che soccombe al destino con “anonime e infelici creature / senza nulla
sapere di altre / forse simili infelici creature / e senza neanche aver
immaginato / che oltre alla monotona vita / del pur soddisfacente mondo
acquatico / possa esistere un altro universo / forse più eccitante e avventuroso
…”
Riuscire a cesellare le molecolari perfezioni che confermano il destino
anonimo della persona qui si palesa in maniera totalmente fulminea e
abbagliante, tale che la pagina segua altra pagina per una ideale carrellata tra
i riflessi del cristallo, che richiude il mondo acquatico. L’idea conquista
corporalità e la parola “fantasma”, o “ombra", o semplicemente “metafora" in un
certo senso riporta all‘idea della continuità della vita, in un'altra
dimensione, proiettata verso l’eternità.
Per questo suo particolare ritmo
narrativo, nella dimensione dialogica, o meglio monologica, possiamo dire che
ipnotizza, e, per quella passionalità di un percorso empirico personale,
scansione ed armonia scandiscono luci diverse per selezioni essenzialmente
realistiche. Confermare qualche verità “in carne ed ossa" sfiora l’illusione
eccitante e avventurosa per scandire quei particolari accenti poetici che
diventano magia della scrittura per chi, come Scarselli, nei suoi particolari
avvolgimenti musicali non deforma la fantasia, ma la costringe a moduli
paralleli di rappresentazione.
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