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Alleluia in sala d'armi. Parata e risposta
Alleluia in sala d'armi
raccoglie i testi apparsi nel periodo 2012/2014 sulla rivista
Pomezia-Notizie, nella rubrica satirica Alleluia, a firma della
coppia Onano-Defelice. Il meccanismo è semplice: alle riflessioni in prosa di
Rossano Onano relative a vicende di cronaca, costume o attualità politica,
Domenico Defelice replica in rima.
L'idea si rivela felice sin dalla prima
parata e risposta (aprile 2012) intitolata Alleluia sanremese, nella
quale entrambi gli autori ironizzano sul salotto televisivo di Mara Venier e
sull'Adriano nazionale. Scrive Defelice: “Celentano è un megalomane, / è
bravissimo e straricco / e dall'alto della spocchia / dà lezioni al mondo
intero”. Perfetta si rivela la sintonia dei due scrittori nel puntare il
dito contro l'iniquità del sistema fiscale e politico nostrano dall'Irpef
tricornuta all'IMU maggiorata sino al quell'Alleluia della tassa bella
nella quale Onano, a proposito della celebre frase “Date a Cesare quello
che è di Cesare” non ha dubbi: “Vero è che Cesare Tiberio pretendeva le
decime. Avesse preteso la metà più IVA, lo stesso Gesù avrebbe avuto qualcosa da
ridire”.
Tra un botta e risposta ora divertente, ora profonda Onano e
Defelice spaziano dal dramma della donna marocchina uccisa a martellate dal
marito alla crisi dei matrimoni nostrani, all'iniziativa “ecologica” di quelle
case di riposo nelle quali gli ospiti, privati della corrente elettrica, per
generare la stessa sono costretti a pedalare come ai tempi dei rifugi
sotterranei del periodo bellico, approdando a quell'Alleluia della speranza
che prende le mosse dall'invito rivolto da Papa Giovanni Paolo II ai
giovani: Prendete in mano la vostra vita, e fatene un capolavoro”.
Non
manca la denuncia dello spreco del denaro pubblico come si evince dal caso della
stazione della TAV inaugurata a Mancasale (Alleluia del...progresso!) per
sfociare nel riuscitissimo Alleluia dell'allerta dove di fronte
all'ennesimo disastro si assiste al consueto scialbo spettacolo dello scarica
barile. A Onano, il quale giustamente ricorda che “Quando il Po esondava, Don
Camillo suonava le campane / (…) / Il problema è che non ci sono più le campane”
Defelice replica: “Non bastan l'Aeronautica e il Prefetto, / e i sindaci
alla civile protezione; / né mancano soltanto le campane, / ma pure i don
Camillo ed i Peppone!”.
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Recensione |
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