Incontro con Massimo Toffanin, autore del libro
“100 anni di storia italiana.
Prima guerra mondiale: Antonio Toffanin, una storia minima”
Classe V A e V B
Scuola primaria di Saonara (PD)
su richiesta della Biblioteca di Saonara
in collaborazione con la maestra Albina Cavaliere

Testo narrativo usando la tecnica del flashback.

La storia di Antonio.
Questa mattina, entrando nella mia aula, ho subito notato che sopra la cattedra
c’era un libro. Christian si è subito offerto di leggere il titolo e l’autore:
“100 anni di storia italiana” di Massimo Toffanin.
Allora mi sono ricordata che martedì scorso abbiamo incontrato il signor
Toffanin qui a scuola.
E’ un uomo di una certa età con i capelli grigi e un paio di occhiali.
Ci ha raccontato che, dopo la morte di suo padre Antonio, ha trovato un
cofanetto segreto contenente delle lettere scritte durante la Grande Guerra.
Queste erano state scritte dalla sorella e dalla madre: raccontano l’arrivo
degli Austriaci nel loro paese, il trasferimento in provincia di Modena e della
vita difficile delle persone comuni.
In risposta Antonio le informava della vita al fronte: si sentivano
frequentemente bombardamenti che facevano male alle orecchie e la notte era
difficile dormire perché, o le trincee erano allagate o dovevano fare la guardia
e non potevano riposarsi.
Comunque lui le rassicurava dicendo che stava bene.
Noto che oltre al libro c’è un cartellone con attaccato del materiale
regalatoci dal signor Toffanin: foto di Antonio in divisa militare, della madre
e della sorella ed inoltre documenti (pagella, testi scritti da lui), delle
lettere scritte a mano e immagini di soldati in guerra.
Da questo incontro ho capito che per me la guerra porta solo morti e sofferenze.
E’ meglio vivere in pace che in guerra e, se tutti ci impegniamo, possiamo
arrivare a portare la pace nel mondo
Roberta
Incontro con l’autore Toffanin
Questa mattina sono entrato in classe, mentre chiacchieravamo, la maestra ci fa
un cenno di attenzione.
Dopo aver preso un libro che giaceva sopra la cattedra, lo
comincia a sfogliare mostrandoci delle foto, poi inizia a leggere la
prima lettera del libro “100 anni di storia italiana”.
Così mi sono ricordato che una settimana fa, in aula LIM, abbiamo conosciuto
Massimo Toffanin autore di questo racconto storico.
E’ un uomo di una certa età, alto, abbastanza magro, con la barba ed i capelli
brizzolati. Sembrava un tipo sportivo dalla voce coinvolgente.
Ci ha raccontato che scrisse quel libro dopo la morte di suo padre.
Antonio trovò nell’armadio dello studio del padre delle lettere che la
sorella e la madre scrissero mentre Tonino combatteva la guerra, nelle
quali si racconta che, quando arrivarono gli austro-ungarici, la famiglia di
Antonio dovette trasferirsi. L’esercito saccheggiava e bruciava le case del
paese.
Antonio nelle sue lettere, rispondeva alla famiglia che al fronte andava tutto
bene anche se non era vero. Infatti, il suo amico Giosuè, che combatteva in
trincea, venne colpito al fianco da una pallottola di una mitragliatrice e
dopo due giorni di agonia morì a causa della infezione della ferita .
In classe rifletto mentre osservo un cartellone con delle foto di Antonio, di
quando è partito per la guerra, di sua madre vestita di nero perché vedova, di
sua sorella, di documenti e delle lettere.
Penso che l’incontro con il signor Massimo sia stato molto interessante perché
mi ha fatto capire l’importanza della PACE e quanto sia brutta la guerra.
Luca
Riflessioni conclusive scritte alla fine dei testi da altri compagni.
Anna: Aver parlato della guerra per me è stato importante per
capire quanto è brutta. E’ meglio vivere in pace ed evitare i conflitti e i
litigi anche tra noi.
Andrea: Per me la guerra è una cosa che porta solo alla morte e non
bisogna mai più farla.
Giada: Per me aver parlato della Grande Guerra è stato importante
perché mi ha fatto riflettere: vivere in guerra è molto brutto, è meglio
evitare il più possibile i litigi e i conflitti.
Edoardo: Per noi sarebbe molto bello vivere senza alcun tipo di
conflitto, essere in pace. Ricordare cosa è successo durante la Grande Guerra ci
è molto di aiuto per capire meglio cosa significa “PACE.
Christian: Per me la guerra non serve a niente, anzi trasmette solo morte
e sofferenza nel mondo. Per questo io cercherò di trovare delle soluzioni
pacifiche quando sono in disaccordo con i miei compagni.
Giammaria: Da queste vicende storiche ascoltate io penso che la guerra
porti solo tante sofferenze. E’ meglio vivere in pace che vivere in guerra.
Marianna: Per me parlare della Grande Guerra mi ha fatto riflettere che
non è bello vivere così. Preferisco vivere in pace.
Alex: Per me aver parlato della Grande Guerra mi ha fatto capire che
vivere in guerra è brutto perché ci possono essere tanti morti, tante persone,
bambini , donne, nonni, che soffrono per mille motivi. E’ meglio vivere in pace.
Robert Vivere in pace è una bella cosa invece che con la guerra.
Andrea M.: Per me aver parlato della Grande Guerra mi ha fatto
riflettere: la guerra è brutta ed è meglio capire i propri errori al posto di
far rischiare la vita a moltissima gente.
Ana: Per me, dopo aver parlato della Grande Guerra mi rende più
matura.
Jody: Per me, aver parlato con l’autore Toffanin della Grande Guerra
mi è servito a capire di più sulla guerra e quali erano i problemi quotidiani
che le persone comuni hanno dovuto affrontare e superare.
Alessia: La storia di Antonio è stata per me molto istruttiva: mi ha
fatto capire quanto è stata difficile la sua giovinezza, di quanto è importante
la PACE e che non bisogna trascurarla perché la pace è un valore molto più
grande di essere ricchi, così come l’amicizia e la serenità.
Anna M. : Penso che l’incontro con Massimo Toffanin è stato di grande
valore perché il messaggio che voleva trasmettere è l’importanza della pace per
un futuro migliore in armonia privo di guerra e sofferenza.
Maria Vittoria: Per me aver parlato della Grande Guerra è stato molto
istruttivo perché mi ha fatto riflettere su quanto sia brutta e quindi è meglio
vivere in PACE.
Francesca: Per me aver parlato della Grande Guerra mi ha fatto capire che
questa non è una cosa bella perché vivere più pacificamente può essere una cosa
che porta felicità nel mondo.
Davide: Per me parlare della Grande Guerra è stato un insegnamento: la
guerra porta solo distruzione,
morte e fame. Quindi, meno guerre ci sono meglio è per tutti
noi.
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