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Le verità nascoste
Il Torinese
Con i diciotto racconti che formano “Le verità nascoste” Wilma Minotti Cerini – poetessa, scrittrice e saggista – offre ai
lettori un’altra interessante prova del suo talento.
Le storie narrate hanno sempre un fondo di verità, prendendo spunto da fatti
reali e dalle esperienze d vita dell’autrice come “La valigia pronta”, “La
venditrice di sogni impossibili”, “Somiglianze casuali?” o “La barbona dei
mazzolini di fiori”. Alcuni sono molti aspri e drammatici come “L’orco e Siri”
dove ci si basa sui viaggi della vergogna di chi sfrutta le ragazzine costrette
a prostituirsi in Thailandia mentre altri sono più lievi, con una carica
d’ironia in grado di strappare sorrisi come ne “L’eredità” e “La ribollita”.
Una
lunga trama di vicende si snoda tra una storia e l’altra per finire con una
sorta di redenzione finale nell’ultimo capitolo intitolato “L’albero della
Croce”. Nata a Milano nel 1940, Wilma Minotti Cerini vive attualmente a Pallanza,
sulla sponda piemontese del lago Maggiore e vanta molte pubblicazioni di sillogi
poetiche, saggistica ( “Caro Gozzano”), teatrali (“Una questione di dosaggio”) e
di narrativa come i romanzi “Rajana” e “Ci vediamo al Jamaica”.
Quest’ultimo,
in particolare, è un omaggio a un pezzo di storia della cultura italiana degli
anni Sessanta. Noto come caffè degli artisti, poiché prossimo a Brera, il Jamaica fu il punto d’incontro di esperienze intellettuali e umane, dove si
ritrovavano personaggi già molto noti nel mondo dell’avanguardia artistica,
letteraria e cinematografica del “bel Paese”.
14 luglio 2021
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Recensione |
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