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Alessia
Alessia è al centro, osservata e
letta, immaginata nelle sue emozioni, in un diario scritto da altri. Lo scorrere
del tempo scandito in colori, ansie e transiti, la vede fluida nella sua
quotidianità, quasi si attraversasse incorporea. Eppure la scuola, l’amore e il
viaggio danno senso allo scorrere delle ore, ai fatti vissuti.
Proiettata in uno
specchio non suo, vive al di fuori di sé nell’interpretazione somigliante d’un
anno lontano e attuale. Il racconto poetico la muove come una pedina, la scopre
nelle sue tappe, indaga le mosse, trae conclusioni. E Alessia si svincola, in
una sua strada parallela, libera da ogni parola. Ma gli angeli cadono e il tempo
è fermo . Nel dipanarsi dei giorni qualcuno ricompone i fili che daccapo si
annodano in ritorni così i tempi si accavallano in ripetizioni d’ abiti rosa e
visioni teatrali dell’anno statico.
Eppure Alessia cresce nella pagina come in
un sogno ricorrente di presenze, in sospensione di accadimenti futuri e scivola
imprendibile verso il destino. L’azzurro e il rosso confinano come il bene e il
male nell’incantesimo d’un quotidiano versificato e l’ombra di una presenza che
“sa”, l’accompagna. E’ l’autore o l’interprete del difficile compito di rendere
la realtà di Alessia, surreale.
2017
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Recensione |
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