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Veniero Scarselli e nato a Firenze nel 1931. Laureato in biologia. Ha dedicato la sua vita alla ricerca scientifica e alla poesia poematica. Vive appartato in un vecchio casolare tra i boschi, i lupi, i cervi e i cinghiali delle Foreste Cosentinesi. Ha pubblicato il poema Isole e vele (Forum Quinta generazione 1988); Pavana per una madre defunta (Nuova Compagnia Editrice 1990); Torbidi Amorosi Labirinti (N.C. E. 1991); Priaposodomachia (N.C.E 1992); Eretiche Grida (N.C.E 1993): Piangono ancora come bambini (Campanotto 1994); Straordinario accaduto a un ordinario collezionista di orologi (Campanotto 1995); Fuga da Itaca (a cura del Premio Libero de Libero 1997); La riflessione poetica (antologia critica a cura di Vittoriano Esposito, Campanotto 1997); Il palazzo del grande tritacarne (Campanotto 1998); Pianto di Ulisse (a cura del Premio Rhegium Julii 1998); Ballata del vecchio capitano (Ibiskos 2002); Diletta Sposa (2004, a cura del Premio Cinque Terre, ristampato da Montedit 2006); Il Lazzaretto di Dio (Bastogi 2004, che raccoglie in un unico volume tutti i poemi fino al 2004); e infine Genesis (Genesi Editrice 2008). Si è dedicato esclusivamente a una versione moderna del poema epico, in cui l'esplorazione del problemi esistenziali dell'uomo di oggi si accompagna a una scrupolosa attenzione verso la nostra tradizione linguistica. Per la saggistica, oltre a numerosi scritti minori, ha pubblicato con Campanotto (2008) il volume Conservazione dell'amore coniugale - Affettività e sessualità della terza età.
Considerata la vittoria del male da cui l'uomo è stato intrappolato, pensa che si possa rimediare a tale dramma creando una generazione di automi dotati però di un'anima, di aspirare al godimento dell'amore e del bello, di potersi rinnovare senza limiti. La vittoria inconfutabile del poeta consiste nella possibilità di narrare ogni cosa incasellata in un'icona personale, di ascoltare il dolce canto della natura come incarnazione primaria della poesia, di fare ritorno all'età degli Dei e degli eroi, di aver riconsegnato al verso la magia del sogno, di poter pensare di quanto si possa diventare altri da ciò che siamo con la forza della scienza che aiuta la poesia. Il nostro poeta è indubbiamente bizzarro, controcorrente, ma con la testa colma di idee geniali anche se non condivisibili da tutti. E il suo verso non recita litanie solipsistiche, ma filosofie effettive e persuasive La verità sul nostro destino, per Scarselli, si conoscerà soltanto dopo: che il male nacque da una misteriosa debolezza congenita di molecole che avrebbero potuto rallentare la voracità del Caos per potersi pentire e ravvedere. La verità più vera è quella che nessuno ha il coraggio di guardare il male a faccia aperta. Per mantenere l'ordine occorre energia, ma chi la può fornire, gratis, se non il Padreterno? Lui, però, se n'è dimenticato, stanco di ascoltare le pretese insulse degli uomini. Bisogna scordarsi la favola della Rincarnazione della carne, tutti insieme attorno al gran Vecchione. Ma anche sulla terra non si sta molto meglio. La montagne si appiattiscono, i fiumi non potranno tornare alle loro sorgenti, anche se ne sentono grande nostalgia. Tutto si sgretolerà fino a raggiungere lo Zero assoluto. Eppure ci sarà una notevole conquista: il trapianto delle anime dei morti e la comunione eterna degli sposi che si faranno cucire le anime direttamente da un prete sull'altare. Le nuove bellissime anime voleranno in uno spazio senza tempo. Sara la festa dell'Io, che finalmente oltrepasserà il muro dell'Eternità. |
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