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Il cantore della Magna Grecia materana, Giovanni Di Lena, è in libreria con il suo ultimo lavoro poetico Il reale e il possibile edito da Archivia di Rotondella con prefazione di Raffaele Pinto. Non possiamo considerare questo ennesimo lavoro dell'autore Di Lena come una fatica perché la fatica gratifica gli uomini di buona volontà propensi a dare un senso importante alla propria esistenza trasferendo la propria testimonianza d’affetto e di cultura ai suoi lettori.

Giovanni Di Lena ha l'abilità di far vivere in forma permanente nella memoria di coloro che apprendono la metafora dei suoi versi l’ironia, l’irruenza della parola forte e incisiva, penetrante e significativa. Questa sua capacità è stata già apprezzata nelle pubblicazioni precedenti come Un giorno di libertà edito da “La Vallisa”, Non si schiara il cielo, Il morso della ragione, Coraggio e debolezza , Non solo un grido.

Di Lena con la sua forza naturale del pensiero esprime tutta la concertazione del mondo di cui non sopporta il logorio della carne (“Gennaio”) e mentre “la mia carne brucia | raccolgo senza saperlo le ceneri della mia esistenza negata” (“A fuoco lento”). Di Lena fluttua, naviga e trova il porto della vita che è la madre che sta “sulla sedia dei ricordi | mia madre dorme | con i pensieri nascosti | e con le mani strette al petto.(…) Non si corica....Insieme al ritmo del pacemaker | vive l’ansia del mio arrivo” (“Tutte le sere”). Il suo essere lucano che lo porta ad essere orgoglioso ma anche pronto a evidenziare anomalie “Venne l’ispettore governativo | a svelare | con falsa incredulità l’intrigo lucano. | Non fece clamore | né scalfì la nostra indifferenza. | Noi (…) già sapevamo. | Anche le pietre sapevano! Nel blindato silenzio | - per asfissia | qualche pietra sbuffa”. (Questioni lucane).

Di Lena è un vulcano di pensieri e di riflessioni e sa impastare le parole con la rabbia interiore e con il cuore perché il suo essere ardimentoso lo porta alle ragioni del cuore: “Nel mio silenzio | cerco una ragione | per capire l’errore | di questo momento infausto. | Nel mio silenzio | cerco di recuperare il fiato | per trovare le parole giuste | e non fingere | che è normale | chiudersi dentro un sogno sfibrato”.

Le sue 62 silloge sono sospese tra "Terra" e "Aria" e la sua poetica è spiegata così: “La mia poesia | non gioca con le farfalle | inseguendone il volo; | è fatta di versi semplici, | senza rime | metafore e preziosismi. | La mia poesia | si scioglie nella magia | della parola libera | incondizionata | ed è franca… | come me!”.

Di Lena attraverso i suoi versi mostra il suo carattere di uomo acuto e riflessivo, provato e duro, aperto e franco, deciso e forte.

Recensione
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